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Garantire i minerali essenziali per la transizione energetica per un futuro a emissioni net zero

Inger Andersen: se seguiamo modelli lineari di estrazione-consumo-smaltimento i minerali critici per la transizione energetica finiranno
 |  Green economy

Intervenendo  a Nairobi al briefing del segretariato dell’United Nations Secretary-General’s Panel on Critical Energy Transition Minerals to the Committee of Permanent Representatives, in vista dell'incontro finale del Panel, la direttrice esecutiva  dell’United Nations environment programme (Unep), Inger Anderson, ha ricordato che «Una rapida e completa transizione energetica è essenziale per rallentare il cambiamento climatico, che stiamo vedendo intensificarsi di nuovo quest'anno con il crollo dei record di temperatura. I minerali critici per la transizione energetica sono ovviamente essenziali, come possiamo vedere dalla crescente domanda. Nel 2023, l'energia pulita ha guidato un aumento del 30% della domanda di litio. Mentre nichel, cobalto, grafite e terre rare hanno visto aumenti tra l'8 e il 15%».

I minerali critici per la transizione energetica come rame, litio, nichel, cobalto e terre rare sono componenti essenziali in molte delle attuali tecnologie di energia pulita in rapida crescita, dalle turbine eoliche e dai pannelli solari ai veicoli elettrici e allo stoccaggio delle batterie. La domanda di minerali critici è destinata a crescere di tre volte e mezzo entro il 2030, mentre il mondo passa dai combustibili fossili alle energie rinnovabili per ridurre le emissioni globali di anidride carbonica a net zero entro il 2050.

Istituendo ad aprile il Panel on Critical Energy Transition Minerals, il segretario generale dell'Onu, António Guterres, aveva ricordato che «Un mondo alimentato dalle energie rinnovabili è un mondo affamato di minerali essenziali. Per i paesi in via di sviluppo, i minerali essenziali sono un'opportunità critica: creare posti di lavoro, diversificare le economie e aumentare drasticamente i ricavi. Ma solo se gestiti correttamente. La corsa al net zero non può calpestare i poveri. La rivoluzione delle energie rinnovabili sta avvenendo, ma dobbiamo guidarla verso la giustizia». 

Il Panel del Segretario generale sui minerali critici per la transizione energetica cerca di creare fiducia tra governi, comunità locali e industria, affrontando questioni relative a equità, trasparenza, investimenti, sostenibilità e diritti umani. Si basa su standard e iniziative esistenti, in particolare sul Working Group on Transforming the Extractive Industries for Sustainable Development e sulla sua iniziativa di punta, "Harnessing Critical Energy Transition Minerals for Sustainable Development", per rafforzare e consolidare gli sforzi esistenti. Copresieduto dall'ambasciatrice sudafricana Nozipho Joyce Mxakato-Diseko e da Ditte Juul Jørgensen, direttrice generale per l'energia della Commissione europea, il panel  riunisce governi, organizzazioni intergovernative e internazionali, industria e società civile per sviluppare una serie di principi comuni e volontari per creare fiducia, guidare la transizione e accelerare la corsa alle energie rinnovabili .

Attraverso il suo lavoro e lo sviluppo dei sui principi, il Panel cercherà di realizzare 3 obiettivi principali: 1 Sostenere una transizione giusta ed equa verso le energie rinnovabili, sfruttando al contempo i minerali essenziali per la transizione energetica per uno sviluppo sostenibile. 2 Garantire che i Paesi e le comunità locali dotati di questi minerali ne traggano il massimo vantaggio economico, anche attraverso l'aggiunta di valore locale, salvaguardando al contempo la tutela sociale e ambientale delle comunità e degli ecosistemi interessati. 3 Rafforzare la cooperazione internazionale, anche attraverso l'allineamento e l'armonizzazione delle norme, degli standard e delle iniziative esistenti, e concordare settori in cui potenziare l'azione multilaterale. Il lavoro del Panel è supportato da un segretariato tecnico guidato dal Climate Action Team del Segretario generale dell’Onu, dall’Unep e  dall’United Nations Conference on Trade and Development (UNCTAD)  ed  è composto da oltre una dozzina di entità del sistema Onu.

Secondo la Andersen, per restare sulla strada giusta per uno scenario di 1,5° C, «Dobbiamo investire in una fornitura affidabile e conveniente di minerali critici per la transizione energetica che soddisfi la domanda in aumento. Tuttavia, non possiamo semplicemente aumentare le attività estrattive, poiché un'estrazione più intensa imporrebbe un prezzo più alto alle persone e al pianeta. Un'estrazione irresponsabile renderebbe la situazione ancora peggiore». 

La direttrice esecutiva dell’Unep ha ricordato che «Oltre la metà dei progetti minerari critici si trovano nelle  o vicino alle terre dei popoli indigeni. Circa il 70% delle risorse di cobalto si trova in aree con grandi problemi ambientali, sociali e di governance.  Ci sono altre preoccupazioni, tra le quali  quelle relative alle concentrazioni nella produzione, che lasciano la transizione energetica vulnerabile alle interruzioni della supply chain. E, naturalmente, se seguiamo modelli lineari di estrazione-consumo-smaltimento i minerali critici per la transizione energetica finiranno. Quindi, dobbiamo anche cambiare la curva della domanda, anche attraverso la circolarità. Tutto questo significa che le strategie a lungo termine sono essenziali per garantire le forniture. Per garantire che la transizione verso l'energia pulita sia equa. Per garantire la sostenibilità ambientale. Per garantire e proteggere i diritti umani delle persone sui territori minerari. Per porre fine alla povertà energetica. Per riequilibrare la domanda tra sovraconsumatori e sottoconsumatori. Per affrontare l'inquinamento delle acque, il degrado del territorio e la distruzione ecologica. Per proteggere i diritti e la terra dei popoli indigeni. E per produrre valore aggiunto per i Paesi e le comunità produttrici, che porterà più reddito da investire nello sviluppo sostenibile».

La Andersen è convinta che «Le politiche di efficienza delle risorse a lungo termine e di economia circolare che massimizzano la durata di vita dei minerali critici per la transizione energetica saranno essenziali per queste strategie, in particolare assicurando che i sistemi siano progettati per la riparazione, la rigenerazione, il recupero e il riciclaggio. Il valore creato attraverso la circolarità dovrebbe avvantaggiare le economie ospitanti e le comunità locali attraverso infrastrutture per il riutilizzo e il recupero sviluppate vicino ai siti minerari. Si tratta quindi di una questione davvero complessa, motivo per cui il Segretario generale ha incaricato questo gruppo di elaborare principi volontari per garantire che giustizia, sostenibilità e stabilità siano parte integrante delle catene del valore minerario». 

La leader dell’Unep ha concluso: «I miei ringraziamenti ancora ai copresidenti per la loro dedizione e impegno. Attendo con ansia il loro briefing sui progressi compiuti finora. I miei ringraziamenti vanno anche al Comitato dei rappresentanti permanenti per essere stato così impegnato in questa questione, compresi i preparativi per l'UNEA-6 (Sesta United Nations Environment Assembly, ndr) nella quale è stata approvata una risoluzione sugli aspetti ambientali dell'attività mineraria e dei metalli, e le precedenti UNEA. Non vedo l'ora di sentire che ne pensate. Questo panel offre una vera opportunità per accelerare il passaggio a un sistema energetico che sia ambientalmente sostenibile, più giusto e più duraturo. Dobbiamo tutti sostenere il lavoro del panel per contribuire a realizzare un futuro net-zero, nature-positive e privo di inquinamento che garantisca che le persone, la natura e le economie possano prosperare».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.