Clima, la multiutility Hera ha presentato il piano per azzerare tutte le proprie emissioni nette
Il cda del gruppo Hera, tra le maggiori multiutility italiane operanti nei settori ambiente, energia e idrico, ha approvato oggi il proprio Piano di transizione climatica per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo dello zero netto per le emissioni climalteranti.
Si tratta di un target coerente con quello previsto dall’Accordo di Parigi sul clima per contenere il riscaldamento globale entro +1,5°C rispetto all’era pre-industriale. Hera lo perseguirà in riferimento sia alle emissioni di gas serra dirette sia di quelle indirette del gruppo, per una riduzione complessiva delle stesse intorno al 90% al 2050 (rispetto al 2019) e la rimozione di tutte le emissioni residue al termine del percorso di decarbonizzazione.
Già nel 2021 la multiutility aveva definito gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, validati dal network internazionale Science based targets initiative (Sbti) e in linea con il livello di ambizione “well-below 2°C”, pari a -37% delle emissioni assolute di gas serra al 2030 rispetto al 2019. Nel 2023 le emissioni del gruppo Hera per il perimetro definito hanno già registrato una riduzione del 14%, sempre rispetto al 2019.
Tra le leve interne di decarbonizzazione finalizzate a ridurre le proprie emissioni (Scope 1 e 2) e quelle dei clienti (Scope 3), Hera ha previsto: l’installazione delle discusse tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs) su diversi impianti di termovalorizzazione dei rifiuti (Scope 1); il mantenimento della totale copertura dei consumi interni di energia elettrica con energia rinnovabile certificata, azzerando le emissioni Scope 2; la progressiva elettrificazione della base clienti, con la conseguente fornitura di energia da fonti rinnovabili e proposizione di soluzioni per il risparmio energetico e per la produzione di energia fotovoltaica (Scope 3).