Domenica torna l’ora solare, con quella legale risparmiati quest’anno oltre 75 mln di euro
Tra sabato e domenica 27 ottobre, precisamente alle tre di notte, le lancette dell’orologio andranno spostate indietro di 60 minuti per fare spazio al ritorno dell’ora solare.
Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei sette mesi di ora legale – iniziati domenica 31 marzo – il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 340 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 130 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di oltre 75 milioni di euro, e in una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera pari a 160 mila tonnellate.
Allargando il quadro d’osservazione, dal 2004 a oggi il Paese ha risparmiato circa 2,2 miliardi di euro e oltre 11,7 miliardi di kWh di elettricità: questo ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro.
È in questo contesto che la Società italiana di medicina ambientale (Sima) e Consumerismo no profit hanno lanciato una petizione (cui hanno già aderito 350mila italiani) per chiedere lo stop al passaggio ora legale/ora solare.
«Il passaggio ora legale/ora solare e viceversa determina ripercussioni negative sulla salute umana – dichiara il presidente Sima, Alessandro Miani – Si altera la ritmicità circadiana, ossia l’orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall’ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore. Il mancato rispetto di questi ritmi naturali ha effetti sulla pressione arteriosa e la frequenza cardiaca: diversi studi hanno attestato una correlazione tra cambio di orario e patologie cardiache, con l’Università di Stoccolma che ha riportato un'incidenza del +4% di attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione dell’ora solare».
«Chiediamo al Governo Meloni di impegnarsi – aggiunge il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele – per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare adottando l’orario legale tutto l’anno. Una possibilità prevista dall’Unione Europea che già nel 2019 ha approvato una direttiva che lascia ampia discrezionalità agli Stati membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri».