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World Tourism Day: non c’è futuro per il turismo senza pace e sostenibilità ambientale e sociale

Il turismo sostenibile nel 2031 raggiungerà i 9 miliardi di dollari di valore, +234%
 |  Enogastronomia moda turismo

Oggi è il World Tourism Day e il World Committee on Tourism Ethics (WCTE) ha molto apprezzato la decisione della World Tourism Organization (UN Tourism) di scegliere il tema “Turismo e pace" perché «E’ particolarmente attuale alla luce dell'attuale clima globale di conflitto e divisione«.

Il WCTE sottolinea che «Riconoscendo l'importante influenza del turismo nel promuovere la comprensione interculturale come fondamento per la pace e lo sviluppo sostenibile, il Comitato ribadisce il ruolo fondamentale del turismo come catalizzatore per la pace, la comprensione reciproca e l'amicizia tra i popoli di tutto il mondo. Riconoscendo la dichiarazione del Segretario generale delle Nazioni Unite "costruire la pace è un atto consapevole, audace e persino radicale" e guidato dall'articolo 1 del Codice etico globale per il turismo delle Nazioni Unite, il Comitato chiede tutti gli sforzi per sostenere i negoziati di pace nelle destinazioni colpite da conflitti, aderendo ai principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite. Il Comitato mondiale per l'etica del turismo interpreta, implementa e valuta le disposizioni del Codice etico globale per il turismo delle Nazioni Unite, promuove i suoi principi etici e monitora la loro applicazione pratica da parte del settore privato, compreso il diritto al turismo. Il turismo dovrebbe sempre ricordare l'importanza del dialogo, della pace, della tolleranza e delle interazioni reciprocamente vantaggiose tra persone e Paesi».

Secondo quando svelato da un recente report di Coherent Marketing Insights, a livello mondiale Il turismo sostenibile si sta affermando sempre più come trend che rivoluzionerà l’intero settore: il mercato globale del turismo sostenibile raggiungerà nel corso del 2024 un valore pari a 2,61 miliardi di dollari e si stima che, entro il 2031, arriverà a toccare gli 8,73 miliardi di dollari di valore con un tasso di crescita annuale composto del +18,8% e una crescita percentuale, durante il periodo di previsione, pari al +234%. 

Secondo quanto emerge da una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per conto di ARB SB, «L’adozione dei principi ESG (Environmental, Social, Governance - Ambientale, Sociale e di Governance, ndr) nel settore turistico non è solo una tendenza, ma un passo fondamentale per garantire che il fascino delle destinazioni turistiche rimanga intatto e non vada a scapito del pianeta e delle sue comunità. La domanda del mercato del turismo sostenibile è guidata principalmente da un mix di crescente coscienza ambientale, desiderio da parte dei turisti di fare esperienze di viaggio sostenibili e politiche governative di sostegno. I viaggiatori, infatti, sono diventati più consapevoli del loro impatto ambientale e cercano attivamente alternative e mete di viaggio ecologiche che favoriscano la conservazione e il rafforzamento delle comunità: sono quasi due su tre (64%) i turisti disposti a pagare un extra pur di scegliere un’opzione di viaggio sostenibile. Questo cambiamento nel comportamento dei turisti si manifesta quando sempre più persone decidono di scegliere esperienze autentiche che li legano alla natura e alle tradizioni locali. Inoltre, anche gli sforzi e le politiche pubbliche volti a incoraggiare pratiche turistiche ecologiche e a preservare il patrimonio naturale e culturale contribuiscono a rafforzare la crescita del turismo sostenibile. Infine i benefici economici legati al settore, come la creazione di opportunità e posti di lavoro e di progetti di sviluppo delle comunità locali, attraggono anche i turisti che desiderano restituire positivamente, contribuendo al benessere dei luoghi e delle comunità che visitano».

Al centro delle pratiche ESG nel turismo c'è  l'impegno per gli aspetti ambientali della sostenibilità. Come spiega il rapporto: «Le destinazioni turistiche spesso vantano paesaggi mozzafiato ed ecosistemi variegati, che attirano, ogni anno, milioni di visitatori. Tuttavia, l'afflusso di turisti può rappresentare una minaccia per questi ambienti fragili. I principi ESG incoraggiano pratiche che riducono l'impronta ecologica del turismo, preservando le stesse attrazioni che attirano i visitatori. Il turismo non riguarda solo i luoghi, ma anche le persone. L'ESG nel settore turistico, infatti, enfatizza la responsabilità sociale, esortando le imprese a considerare l'impatto delle loro attività sulle comunità locali e anche quale strumento di valorizzazione delle unicità del luogo da un punto di vista culturale ed enogastronomico. Anche la governance svolge un ruolo fondamentale nel garantire che il turismo operi in modo etico e trasparente: l’adozione dei principi ESG nel settore turistico richiede strutture di governance forti basate sulla trasparenza e la condivisione, pratiche commerciali trasparenti e processi decisionali etici che creano fiducia tra gli stakeholder, comprese le comunità locali, i turisti e gli investitori».

Ada Rosa Balzan, founder, presidente e CEO di ARB SB, sottolinea che «Con la crescente consapevolezza delle problematiche ambientali e sociali a livello globale, i viaggiatori stanno diventando sempre più esigenti nelle loro scelte per le mete di viaggio: il 64% è disposto a pagare un extra pur di scegliere opzioni di viaggio ecologiche che rispettino i criteri ESG. Comunicando il proprio impegno nei confronti dei principi ESG, le aziende del settore turistico possono differenziarsi, attirando così una clientela che apprezza esperienze di viaggio responsabili e sostenibili. Non si può più parlare di turismo senza la sostenibilità. Si è finalmente ampliato il concetto di “ecoturismo o turismo green”, troppo riduttivo, in turismo sostenibile che non si limita alle tematiche ambientali, ma tocca anche i temi sociali, le persone, la cultura e la governance di un territorio. Oggi i criteri ESG sono strumenti attrattivi sia per i viaggiatori che per gli investitori. L'industria del turismo deve affrontare numerose sfide a livello globale, dagli impatti del cambiamento climatico alle crisi sanitarie, e i principi ESG forniscono un quadro di riferimento per la resilienza e l'adattamento del settore. Ciò include una pianificazione attenta ai temi del cambiamento climatico, strategie di risposta alle crisi e un impegno generale per il benessere dell'ambiente e delle comunità locali. L'integrazione dei principi ESG nell'industria del turismo non è solo una responsabilità aziendale, ma un investimento nel futuro sostenibile del Pianeta e della tutela delle sue diverse culture. Adottando pratiche consapevoli dal punto di vista ambientale, socialmente responsabili ed eticamente governate, il settore turistico può continuare a offrire l'incanto della scoperta, senza compromettere l'essenza stessa delle destinazioni che serve».

 La Balzan  ha stilato anche una lista di 10 principi ESG alla base del turismo sostenibile: 1 Ambiente: ridurre l’impatto ambientale delle attività connesse al turismo, del consumo idrico, delle emissioni di Co2, ridurre i consumi energetici, gestire i rifiuti con una raccolta differenziata di quantità e di qualità sempre maggiori, 2 Trasporti: promuovere una mobilità a basso impatto ambientale; incentivare l’utilizzo di biciclette, dei mezzi pubblici durante la vacanza, suggerire e sviluppare itinerari a piedi; 3 Biodiversità: adottare specifiche iniziative di tutela della biodiversità dei luoghi che coinvolgano anche i turisti; proteggere e ripristinare gli habitat naturali per garantire la continuità di presenza nel tempo; 4 Consumo di suolo: ridurre il consumo di suolo per attività turistiche, ristrutturando edifici già esistenti con uso di materiali locali e a basso impatto ambientale: 5 Accessibilità: promuovere un turismo per tutti, accessibile e inclusivo, con indicazioni chiare sui percorsi, le modalità di fruizione del territorio e anche all’interno delle strutture ricettive e dei musei; 6 Tradizioni locali: valorizzare le tradizioni locali con il coinvolgimento dei residenti, per mantenere in vita la storia e l’unicità dei luoghi; 7 Patrimonio enogastronomico: offrire prodotti tipici locali non solo durante sagre ed eventi ma garantire la loro presenza anche nelle strutture e nei punti di ristorazione del territorio; 8 Pianificazione: consentire una attenta valutazione del carico di presenza antropica, adeguato a garantire una piacevole vacanza ai turisti e la continuità, senza disagi, della vita quotidiana ai residenti; 9 Economia: promuovere lo sviluppo dell’economia locale con il coinvolgimento degli abitanti della comunità locale e delle attività presenti sul territorio; offrire opportunità lavorative per i giovani per evitare la desertificazione sociale dei luoghi turistici più periferici; 10 Educazione e conoscenza: diffondere, durante la vacanza, la cultura della sostenibilità e della consapevolezza riguardo l'importanza che ognuno faccia la sua parte, incoraggiando l’adozione di comportamenti sostenibili anche nella vita di tutti i giorni

Antonio Barreca, direttore generale di Federturismo Confindustria, evidenzia che di tratta di una sfida che vede impegnata anche la sua organizzazione e conclude: «Il turismo sostenibile rappresenta oggi una delle sfide più importanti e al contempo una grande opportunità per il nostro settore Promuovere modelli di turismo che rispettino l’ambiente, le comunità locali e le risorse naturali non è solo una scelta etica, ma una necessità per garantire la competitività e la resilienza del settore nel lungo periodo. Come Federturismo, siamo impegnati nel favorire pratiche che minimizzino l’impatto ambientale e sociale, e i dati più recenti mostrano un crescente interesse da parte dei turisti verso destinazioni e servizi attenti alla sostenibilità. È essenziale continuare su questa strada, affiancando politiche pubbliche e investimenti privati a favore di un turismo che valorizzi il patrimonio naturale e culturale senza comprometterlo per le generazioni future»  

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.