
Biologico, in Italia crescono consumi e superfici coltivate: una nuova spinta può arrivare dalle scuole

I dati messi in fila dall'Osservatorio Sana, curato da Nomisma in collaborazione con FederBio e AssoBio, in Italia continua ad avanzare la crescita del biologico lungo la filiera agroalimentare: il 19,8% della superfice agricola utilizzata (Sau) è oggi coltivata a biologico – il dato più alto nell’Ue – mentre nell’ultimo anno le vendite di prodotti biologici sul mercato interno hanno superato i 6,5 mld di euro (+5,7%), cui affianca un export da 3,9 mld di euro (+7%).
«I dati che emergono da questo studio sono incoraggianti, ma non possiamo permetterci di limitare la discussione a una mera analisi quantitativa – commenta il responsabile Agricoltura di Legambiente Angelo Gentili – L’industria del biologico in Italia è in continua espansione, ma questa crescita deve andare di pari passo con l’adozione di politiche concrete che favoriscano una vera e propria transizione agroecologica. Le scelte alimentari non devono essere lasciate al libero arbitrio del consumatore, ma devono essere supportate da politiche pubbliche che rendano il biologico una scelta facile, accessibile e sostenibile per tutti».
Una delle aree in cui l’Italia potrebbe fare enormi progressi è proprio la ristorazione scolastica. Sebbene la maggior parte delle famiglie italiane ritenga fondamentale una dieta sana per i propri figli, oltre la metà dei genitori non è informata sulla presenza di prodotti biologici nei pasti scolastici. Questo rappresenta una lacuna che, se colmata, potrebbe avere un impatto significativo non solo sulla salute dei bambini, ma anche sulla cultura alimentare del futuro. L’integrazione di prodotti biologici nelle mense scolastiche, infatti, potrebbe diventare un primo passo fondamentale per formare una nuova generazione di consumatori consapevoli.
«Per rendere il biologico una pratica quotidiana sulle tavole degli italiani, è essenziale partire dalla scuola – commenta Gentili – La sensibilizzazione verso il consumo di prodotti biologici deve essere rafforzata e questo cambiamento può realizzarsi solo tramite una revisione della gestione delle mense scolastiche. Anche nelle mense universitarie e ospedaliere possiamo, infatti, individuare un importante canale per favorire l’impiego di prodotti biologici, rendendoli così più accessibili alle categorie più vulnerabili e sensibili»
Un altro aspetto cruciale riguarda l'esigenza di un impegno più deciso da parte delle politiche pubbliche per non solo incentivare la produzione biologica, ma anche favorire il trasferimento delle buone pratiche adottate nel biologico alle filiere convenzionali. È fondamentale promuovere la protezione della biodiversità, ridurre l'uso di pesticidi e fertilizzanti chimici e aumentare l'adozione di pratiche agricole sostenibili.
«Il nostro obiettivo – conclude Gentili – è far sì che il biologico non sia solo una nicchia di mercato, ma un modello agricolo in grado di rispondere alle sfide della crisi climatica e della perdita di biodiversità».
