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Anche il segretario generale dell’Onu chiede una “Stampa libera per il clima”

«Esorto ogni Paese a vietare la pubblicità delle aziende produttrici di combustibili fossili, e invito i media a smettere di farla»
 |  Crisi climatica e adattamento

Nel suo discorso speciale “A Moment of Truth” sull'azione climatica, il segretario generale dell’Onu António Guterres si è soffermato ampiamente sul greenwashing alimentato dalle industrie dei combustibili fossili grazie a vaste campagne pubblicitarie.

«Molti nell’industria dei combustibili fossili hanno fatto spudoratamente greenwashing – dichiara Guterres –  hanno cercato di ritardare l’azione climatica con attività di lobbying, minacce legali e massicce campagne pubblicitarie.  Sono stati aiutati e incoraggiati da società pubblicitarie e di pubbliche relazioni alimentando la follia».

Per contrastare questa dinamica, è necessario equiparare i combustibili fossili ad altri prodotti nocivi, bandendo la possibilità di finanziare campagne pubblicitarie.

«Molti governi – osserva nel merito Guterres – limitano o vietano la pubblicità di prodotti dannosi per la salute umana, come il tabacco. Alcuni ora stanno facendo lo stesso con i combustibili fossili. Esorto ogni Paese a vietare la pubblicità delle aziende produttrici di combustibili fossili. E invito i media e le aziende tecnologiche a smettere di fare pubblicità ai combustibili fossili».

In Italia al momento c’è solo un’avanguardia di testate che aderisce a questi principi, quelle aderenti – greenreport compresa – alla coalizione Stampa libera per il clima promossa da Greenpeace.

Il resto del panorama mediatico è purtroppo assai carente sotto i profili messi in evidenza dal segretario generale dell’Onu. Il monitoraggio periodico condotto da Greenpeace e Osservatorio di Pavia sui principali media italiani mostra infatti nel nostro Paese le notizie a tema climatico sono in crescita, ma per diffondere narrative a contrasto della transizione ecologica e senza nominare i responsabili della crisi climatica: i combustibili fossili, che al contempo finanziano abbondantemente stampa e tv. Anche e soprattutto in tempo di campagna elettorale.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.