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Siccità, caldo, improvvise inondazioni: l’anno del Trump 2.0 si apre nel segno degli eventi estremi

L’agenzia governativa statunitense Noaa segnala che gennaio 2025, caratterizzato dai devastanti incendi di Los Angeles, è stato il sesto più secco mai registrato per gli Stati Uniti. Crisi idrica per il 42,4% degli Stati contigui
 |  Crisi climatica e adattamento

Al primo posto, ci sono gli incendi che a inizio gennaio hanno devastato ampie parti della California, distrutto più di 16 mila edifici vicino a Los Angeles e sono stati responsabili di almeno 29 vittime: le scarse precipitazioni delle settimane precedenti, l’aria calda e secca e i venti di Santa Ana con forza quasi da uragano hanno contribuito alla rapida diffusione degli incendi.

Punto secondo: quasi in contemporanea, la massa d’aria artica ha portato temperature gelide e neve da record. Il freddo è arrivato a sud della Florida meridionale nella settimana del 19 gennaio. Quantità record di neve sono state registrate in questo Stato e anche in Louisiana.

Tre: le condizioni di siccità nel complesso si sono intensificate. L’osservatorio sulla crisi idrica riporta che al 4 febbraio circa il 42,4% degli Stati Uniti contigui era in siccità, facendo registrare un aumento di circa il 4,3% rispetto alla fine di dicembre 2024. Le condizioni di siccità si sono espanse o intensificate in gran parte del sud-ovest, in parti del Texas centro-meridionale, nonché in alcune parti delle Carolina del sud e del nord. 

A delineare il quadro degli Stati Uniti e a segnalare che è caratterizzato da diversi eventi meteo estremi è l’agenzia governativa National oceanic and atmospheric administration (Noaa). Se Donald Trump in quei giorni si insediava alla Casa bianca negando l’esistenza della crisi climatica e tagliando fondi alle politiche per l’ambiente, l’Amministrazione nazionale per l’oceano e l’atmosfera Usa stava raccogliendo dati che dicevano esattamente l’opposto. Gennaio 2025 è stato anche notevole, viene spiegato, per il livello di siccità, classificandosi come il sesto gennaio più secco mai registrato per gli Stati Uniti. A confermarlo sono i dati dei National centers for environmental information della Noaa. Non solo. Le precipitazioni sono state al di sotto della media, ma si sono verificate anche improvvise inondazioni. Bufere di neve forti come mai negli ultimi anni si sono propagate in diverse zone partendo dall’Alaska. E mentre alcune nazioni facevano registrare freddo record, in altre c’erano situazioni di caldo record. È tutto segnato in una mappa piuttosto dettagliata realizzata dalla Noaa.

Redazione Greenreport

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