Semplificazione regolamenti Ue, il warning Wwf: un cavallo di Troia per smantellare il Green deal
«Mentre l'Europa è alle prese con l'accelerazione dell'impatto sul clima e la perdita di biodiversità, alcune forze politiche stanno usando la “semplificazione” come cavallo di Troia per smantellare leggi cruciali sull'ambiente e sulla responsabilità delle imprese, con il pretesto di ridurre la burocrazia e aumentare la competitività. Si tratta di un percorso pericoloso, che minaccia le nostre economie, la nostra natura, nonché la salute e il benessere di milioni di europei». A lanciare l’allarme è l’European policy office del Wwf, che nella periodica newsletter fa un bilancio di quanto avvenuto in sede Ue nelle ultime settimane. A essere messi sotto esame, in particolare, sono il pacchetto Omnibus annunciato per la fine del mese e la Bussola per la competitività presentata nei giorni scorsi.
Sottolinea il Wwf Europa, circa il primo, che le politiche comunitarie e i regolamenti riguardanti la rendicontazione della sostenibilità aziendale (Csrd), la due diligence sono fondamentali per ridurre le emissioni, proteggere e ripristinare la biodiversità e garantire che le imprese si assumano la responsabilità del loro impatto sull’ambiente e sui diritti umani. «Ma gli sforzi di deregolamentazione rischiano di annullare questi risultati, dando priorità agli interessi economici a breve termine di pochi rispetto alla sostenibilità a lungo termine per tutti. Eliminare le protezioni non creerà prosperità, ma aggraverà la crisi ecologica, lasciandoci con più inquinamento, ecosistemi impoveriti e una maggiore vulnerabilità ai cambiamenti climatici». Il tentativo portato avanti dai gruppi di destra di trasformare la deregolamentazione in un cavallo di Troia per frenare la sostenibilità, tra l’altro, è già emerso con nettezza. Per il Panda europeo «questa è una strada pericolosa, che minaccia le nostre economie, la nostra natura, la salute e il benessere di milioni di europei».
Ma il Wwf accende un faro anche sulla Bussola per la competitività della Commissione europea perché, è il monito, «rischia di diventare una vittoria per le industrie inquinanti a spese dei lavoratori, dell’ambiente e della prosperità futura». L’associazione apprezza l’impostazione data al documento, ma aspetta i vertici comunitari alla prova dei fatti: «Sebbene la comunicazione riconosca l’importanza della transizione verde, della decarbonizzazione, della circolarità e della necessità di affrontare i crescenti impatti sul clima, le azioni proposte rimangono troppo vaghe per poter essere realizzate».