Skip to main content

Ingegneri fiorentini: troppa burocrazia per le comunità energetiche

Corsi: ognuno può diventare produttore di energia e in media si risparmia il 20%. Bisogna però snellire le procedure
 |  Crisi climatica e adattamento

In vista del bando regionale che ad aprile darà il via a molti progetti di comunità energetiche, interviene Stefano Corsi, coordinatore della commissione ambiente e energia dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze. Ecco cosa scrive:

Le comunità energetiche sono estremamente vantaggiose perché permettono a chiunque di diventare un produttore di energia, recuperare in parte o tutto il costo della bolletta ed eventualmente anche guadagnare. Ma le procedure per renderle operative sono spesso rese incerte e complesse a causa dell’eccessiva burocrazia italiana, che ne limita la diffusione. Per esempio, ancora, realizzare impianti fotovoltaici in alcune aree a vincolo paesaggistico è molto complicato”.

Queste comunità sono importanti perché favoriscono la generazione diffusa, un sistema di produzione dell’energia decentralizzato e sostenibile in cui il consumo è vicino al luogo di produzione. Le Comunità energetiche sono molto vantaggiose soprattutto per chi produce e consuma allo stesso tempo. Per esempio in una piccola comunità energetica che realizza un impianto fotovoltaico, un cittadino produttore e consumatore potrebbe trovare una riduzione del 10-20% della bolletta elettrica e un guadagno dalla produzione dell'impianto che consente di recuperare l'investimento iniziale in 5-10 anni e guadagnare per gli anni successivi. Si può anche accedere a forme di finanziamento, risparmiando l'investimento iniziale.

Al momento il grande limite che frena la nascita di comunità energetiche nel nostro paese è la burocrazia, come i molti vincoli e incertezza che ad oggi limitano la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili. Costituire una Comunità Energetica richiede tempo già di per sé, per gli accordi da prendere tra i partecipanti, gli atti costitutivi e le adesioni. Tutto il procedimento si basa sul  poter disporre di energia da condividere in tempi certi e questo non succede. Penso, per esempio, alle autorizzazioni che tra regolamento comunali, vincolo paesaggistico e norme regionali spesso richiedono mesi se non anni con esito dubbio; oppure alle procedure di allaccio che possono durare anche diversi mesi. Non a caso all'ultimo rilevamento in tutta Italia le Comunità Energetiche formalmente costituite erano solo 154. I semplici consumatori hanno vantaggi relativamente modesti che probabilmente non sono sufficienti a giustificare rischi e complicazioni amministrative. Per questo è importante incrementare il numero di soggetti che possiedono impianti rinnovabili, ma anche rendere più appetibile la partecipazione a tutti gli altri.

La diffusione delle Comunità energetiche è una necessità collettiva ed è un passo molto importante verso la transizione energetica e la decarbonizzazione. Solo forme diffuse di produzione e utilizzo consentiranno al sistema elettrico di raggiungere gli obiettivi ambientali che ci siamo prefissati, e le procedure per rendere tutto questo possibile devono essere semplificate.

 

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.