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Utilizzando sistemi di accumulo termico negli acquiferi si risparmia energia e si emette meno CO2

È quanto emerge da uno studio realizzato da Rse e dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi del Sannio: con questo sistema -18% di emissioni, mentre lo squilibrio tra carichi di raffrescamento e riscaldamento è limitato a -5,2%
 |  Crisi climatica e adattamento

La collaborazione tra Rse e il dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi del Sannio ha portato alla pubblicazione di un articolo riguardante l’accumulo di energia termica in acquifero dal titolo “Multi-software based dynamic modelling of a water-to-water heat pump interacting with an aquifer thermal energy storage system”. 

Dal testo, pubblicato sulla rivista scientifica Renewable energy, emerge che i sistemi di accumulo termico negli acquiferi possono supportare la decarbonizzazione del fabbisogno energetico per il riscaldamento e il raffrescamento delle aree urbane non solo nei Paesi a clima freddo, ma anche nell’Europa meridionale. In questo contesto, lo studio analizza l’adozione di una pompa di calore elettrica in interazione con un acquifero, attivando una rete di teleriscaldamento e teleraffrescamento su piccola scala al servizio di un distretto misto con otto edifici residenziali e uffici a Roma.

 Il comportamento dinamico dell’acquifero è stato simulato con il software GeoSIAM. I sistemi di conversione energetica e i carichi termici e di raffrescamento degli utenti sono stati modellati con Trnsys 18, un software utilizzato per simulare il comportamento dei sistemi energetici e la simulazione energetica degli edifici. I modelli dinamici sono stati integrati con un approccio iterativo, basato su condizioni operative dell’impianto e su temperatura di iniezione nei pozzi. 

La soluzione proposta è stata confrontata, dal punto di vista energetico e ambientale, con un sistema tradizionale senza acquifero. Inoltre, è stato valutato l’equilibrio tra le modalità di riscaldamento e raffrescamento. 

I risultati ottenuti, sottolineano gli autori dello studio, incoraggiano l’adozione di sistemi di accumulo termico negli acquiferi nell’Italia centrale, con un risparmio energetico primario e una riduzione di emissioni di CO₂ pari al 18%, mentre lo squilibrio tra carichi di raffrescamento e riscaldamento è limitato al −5,2%.

Redazione Greenreport

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