Lettera a von der Leyen da 271 sigle: proteggere persone, natura e democrazia nei regolamenti Ue
Sono 271 le associazioni ambientaliste, organizzazioni della società civile, sindacati, gruppi di consumatori, sigle di agricoltori, gruppi per i diritti civili di diversi Stati membri dell’Ue che chiedono alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di evitare di favorire azioni di deregulation e di dare invece priorità alla protezione delle persone, della natura e della democrazia nei suoi processi decisionali. L’appello arriva alla vigilia dei lavori sulla Eu Competitiveness compass, rinviati alla prossima settimana a causa dei problemi di salute di von der Leyen, che dovrebbe guidare gli sforzi dell’Ue nel migliorare la sua competitività economica. E a veicolarlo è una lettera aperta nella quale le organizzazioni sottolineano la necessità di avere regolamenti solidi ed efficaci per affrontare le sfide socio-ecologiche dell’Europa.
«Le sottoscritte organizzazioni della società civile e sindacali esortano la Commissione europea a
a sostenere le regole che proteggono la salute, la natura, il clima e la giustizia sociale, compresi i diritti dei lavoratori e dei sindacati – si legge nell’incipit del documento – La Commissione deve fornire garanzie contro l’abolizione degli standard sociali e ambientali e per le norme necessarie alla transizione socio-ecologica sia a livello europeo che nazionale. Privilegiare gli interessi ristretti di alcune imprese rispetto all'interesse pubblico non è né accettabile né sostenibile come strategia economica». A firmare il testo sono importanti sigle europee, dall’European environmental bureau a Friends of the earth Europe a Climate action network Europe, da Greenpeace a Oxfam a Wwf Eu. E, tra i firmatari italiani, si va da Legambiente a ReCommon, dalla società dei medici per l’ambiente Isde alla Fondazione finanza etica.
Tra le preoccupazioni riguardanti l’attenzione della Commissione europea sulla «competitività attraverso la semplificazione», i firmatari segnalano il rischio di deregolamentare le protezioni sociali, ambientali, democratiche e dei diritti umani dell’Ue. Mentre la semplificazione delle procedure può migliorare l’efficienza, sottolineano, si rischia però di dare priorità agli interessi ristretti delle imprese rispetto all’interesse pubblico, il che non è né accettabile né sostenibile come strategia economica. Le leggi e i regolamenti dell’Ue e nazionali sono progettati per proteggere i cittadini, i lavoratori e l’ambiente, sottolineano i firmatari, e non dovrebbero essere liquidati come "burocrazia" o "oneri amministrativi". Con la lettera viene chiesto alla Commissione Ue di fornire garanzie contro eventuali passi indietro degli standard sociali e ambientali e per norme normative chiare per guidare una transizione giusta e verde sia a livello Ue che nazionale.