
ClimaMeter svela in tempo reale l'origine degli eventi climatici estremi

Il recente rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha evidenziato l'urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico globale che comporta un'accelerazione dei fenomeni estremi che hanno un forte impatto sugli ecosistemi vitali e sulla società. Partendo da questa consapevolezza, un team internazionale di ricercatori di Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), Upssala Universitet e l Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam (ICTP) di Trieste, ha lanciato ClimaMeter, una piattaforma all'avanguardia per affrontare direttamente una delle domande più pressanti: fino a che punto il cambiamento climatico modifica gli eventi meteorologici estremi?
Il team dei ricercatori si è concentrato su alcuni eventi estremi avvenuti questa estate come la tempesta extratropicale Poly che ha colpito l'Europa centrale, l'eccezionale ondata di calore Cerberus che ha investito il Mediterraneo centrale e le intense precipitazioni di fine agosto sulle isole del Mediterraneo e nel Nord Italia.
Tommaso Alberti, ricercatore dell’INGV, spiega che «L'obiettivo principale del progetto è fornire una rapida analisi del ruolo del cambiamento climatico e della variabilità naturale in un evento estremo meteorologico, con un'attenzione particolare a specifici fenomeni quali cicloni, ondate di calore ed intense precipitazioni. Ciò permette di ottenere informazioni chiare e precise sulle influenze delle emissioni antropogeniche sull'evento estremo, offrendo una prospettiva rapida immediatamente dopo l'evento, nonché una descrizione e discussione più tecnica dell'evento quando esso si è concluso».
Con una rappresentazione grafica, ClimaMeter, fornisce una visione chiara e dettagliata sull’origine naturale o antropica dell’evento estremo e rappresenta uno strumento facile da consultare per capire la dimensione spesso sottovalutata del cambiamento del clima. Sulla piattaforma ci sono informazioni dettagliate e intuitive a beneficio di tutti: comunità scientifica, professionisti dell’informazione, autorità istituzionali e cittadini.
Per esempio, dopo aver analizzato il Medicane Daniel che ha devastato la Libia orientale, ClimaMeter arriva alla conclusione che «Le depressioni mediterranee come quella di Daniel mostrano una pressione atmosferica più bassa e precipitazioni più elevate nel presente rispetto al passato. Interpretiamo la depressione Daniel come un evento insolito e attribuiamo l’aumento delle precipitazioni al cambiamento climatico provocato dall’uomo».
Alberti conclude: «La piattaforma appena lanciata rappresenta un passo significativo verso una comprensione più profonda del legame tra il cambiamento climatico e gli eventi meteorologici estremi. Alimentiamo il database con eventi estremi avvenuti negli anni scorsi e contiamo di fornire, utilizzando dati in tempo reale di pressione alla superficie terrestre, velocità del vento, quantità di precipitazioni e temperatura, ottenute dal MSWX, un database con i parametri meteorologici ad alta risoluzione temporale, offrendo una base solida per analisi future e per le previsioni. La nostra metodologia si basa sulla ricerca di condizioni meteorologiche simili a quelle che hanno causato l'evento estremo di interesse utilizzando i dati disponibili nella cosiddetta ‘era satellitare’, vale a dire il periodo a partire dal 1979 ovvero da quando sono diventate disponibili osservazioni diffuse delle variabili climatiche dai satelliti. Analizziamo separatamente i primi decenni dell’era satellitare (1979–2000, “passato”) e i decenni più recenti (2001–2022, “presente”) e, poi, li confrontiamo per capire come sono cambiate le condizioni meteorologiche selezionate tra i due periodi e se tali cambiamenti sono probabilmente dovuti alla variabilità climatica naturale o al cambiamento climatico antropogenico. Utilizzando dati storici e non simulazioni di modelli numerici, abbiamo la possibilità di avere il quadro rapido e riproducibile degli effetti. Nel futuro la piattaforma potrà essere utilizzata per fornire informazioni fondamentali per l'elaborazione delle strategie di mitigazione e l’adattamento agli effetti in continua evoluzione del cambiamento climatico».
