
Cdu e Spd siglano accordo con i Verdi: 100 miliardi devono andare alla protezione del clima

Il confronto è andato avanti per giorni e ogni volta sembrava ci fosse un muro insormontabile tra le parti, ma ora c’è un accordo: Cdu, Spd e Verdi hanno concordato un pacchetto finanziario da 500 miliardi di euro per aumentare la spesa pubblica e l’allentamento delle stringenti regole costituzionali sul debito pubblico. Nei giorni scorsi i Grünen avevano rifiutato di siglare l’intesa chiedendo rassicurazioni sul fatto che il grosso dei fondi sarebbe andato su infrastrutture e transizione, restringendo invece la fetta destinata al settore difesa. E ora l’accordo tra le parti è stato siglato proprio in tal senso: su insistenza dei Verdi, il cosiddetto Fondo climatico e di trasformazione verrà raddoppiato da 50 a 100 miliardi di euro.
Quanto alle spese militari, le somme superiori all’1% del Pil destinate alla difesa saranno esentate dalle regole sul debito. Non solo: il termine «difesa» verrà esteso alla protezione civile, ai servizi di intelligence, alla data security e soprattutto agli aiuti destinati ai paesi aggrediti contro il diritto internazionale, come l’Ucraina. L’accordo prevede anche una certa flessibilità fiscale dei singoli Länder, pari a circa lo 0,35% del Pil. Inoltre, prevede che 100 miliardi di euro siano messi a disposizione degli Stati federali, anche per la pianificazione energetica e di riscaldamento dei Comuni, mentre altri 100 miliardi di euro del pacchetto da 500 miliardi saranno destinati al Fondo per il clima e la trasformazione. I Verdi avevano chiesto ulteriori investimenti per la tutela ambientale e contro il riscaldamento globale, ma alla fine il punto di caduta individuato ha soddisfatto tutti i protagonisti in campo.
Il piano verrà sottoposto all’approvazione del Bundestag il prossimo martedì. La Corte costituzionale federale ha infatti respinto la richiesta urgente presentata dall’Afd contro la convocazione del vecchio Parlamento. E ora che, sulla carta, il Cancelliere designato Friedrich Merz ha i voti necessari per la modifica delle norme sul debito (i due terzi dei parlamentari), può cantare vittoria: «Questo accordo è un messaggio ai nostri amici e oppositori, i nemici della libertà: siamo capaci di difenderci, siamo pienamente preparati. Non mancheranno le risorse per difendere la libertà e la pace nel nostro continente: la Germania è tornata».
Dopo le discussioni dei giorni scorsi, Verdi contano su un ampio sostegno al loro interno per il pacchetto per la difesa e le infrastrutture concordato con la Cdu/Csu e la Spd. «Abbiamo ricevuto un feedback molto, molto positivo dai nostri parlamentari su questo risultato negoziale», afferma la co-leader del gruppo parlamentare Katharina Dröge. Come Verdi, hanno negoziato «innanzitutto per una maggiore protezione del clima». I 100 miliardi per la difesa del clima, ha spiegato, «fanno la differenza». «Questi colloqui sono stati utili. Sono soddisfatta del risultato», afferma la co-leader del gruppo parlamentare Britta Haßelmann. Il compromesso tra Cdu, Spd e Verdi prevede, tra l’altro, l’aggiunta del concetto di neutralità climatica alla Legge fondamentale (la Costituzione tedesca). I Verdi hanno annunciato che il fondo speciale sarà destinato alle infrastrutture e agli investimenti per raggiungere la neutralità climatica entro il 2045.
