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Los Angeles preda delle fiamme da tre giorni: 5 vittime, oltre 100 mila evacuati e danni per miliardi

I vigili del fuoco non riescono a contenere i roghi, che ora coprono duemila ettari. Boscolo, della Wmo, sottolinea il ruolo giocato dai cambiamenti climatici: «Piogge ai minimi storici, letale il mix di vegetazione estremamente secca e forti venti»
 |  Crisi climatica e adattamento

Brucia da tre giorni, Los Angeles. Il numero delle vittime sale a cinque, ma si teme un bilancio ben peggiore. I 1400 vigili del fuoco presenti sul posto ancora non riescono a spegnere o anche soltanto arginare le fiamme. In ventiquattr’ore gli ordini di evacuazione sono triplicati e hanno raggiunto più di 100 mila persone e altrettante sono state messe in preallarme dalle autorità locali perché la fatale combinazione di aria secca e venti ha reso i roghi «indomabili». L’ordine di abbandonare le proprie case e allontanarsi dalla zona è arrivato ai residenti di Hollywood, celebrità internazionali e ricchi imprenditori, mentre le fiamme continuano a devastare migliaia di edifici. In alcuni titoli rilanciati sul web ci sono le ville distrutte di Paris Hilton, Billy Crystal e altri vip, ma i danni sono già calcolati in termini di svariati miliardi di dollari, la devastazione è arrivata a coprire 2000 ettari. E nonostante la forza dei venti caldi stia diminuendo, è ancora tale da impedire il decollo a pieno ritmo di canadair ed elicotteri da utilizzare per spegnere i roghi. E a breve anche gli idranti da terra saranno inutilizzabili e le speranze di contenere l’incendio è ai minimi, confessano le autorità locali: «Siamo di fronte a un evento senza precedenti e il consumo d'acqua ha esaurito le scorte dei tre serbatoi da 4.000 litri ciascuno che forniscono l’area», ha detto il responsabile dell’acquedotto cittadino. 

Sono saltate le reti elettriche e oltre un milione e mezzo di utenti sono al buio in tutto lo Stato della California. Dopo i messaggi di ieri di sostegno alla popolazione da parte di Kamala Harris, anche lei residente in questa zona, ieri Joe Biden (che intanto ha annullato il viaggio in Italia previsto per questi giorni) è andato a incontrare il governatore Gavin Newson, che intanto viene attaccato da Donald Trump perché a suo dire «non ha fatto un buon lavoro».

La verità è che quale che sia stata la causa dell’innesco iniziale, a generare questo inferno sono state le particolari condizioni segnalate dall’inizio della tragedia, ovvero il letale mix di aria secca e forti venti caldi che ha coperto quest’area. Ed esperti del clima continuano a gettar luce sul fatto che il riscaldamento globale gioca innegabilmente un ruolo, in tutto ciò. La Climate & energy leader alla World meteorological organization (Wmo)Roberta Boscolo segnala che «c’è una straordinaria e allarmante combinazione di fattori per gli incendi distruttivi e in rapido movimento che stanno bruciando in tutta l’area metropolitana di Los Angeles». Il primo è «il peggior evento di vento forte dal 2011, con raffiche che raggiungono i 99 mph» (ovvero circa 160 kilometri orari). Il secondo fattore sono le «condizioni asciutte, con Los Angeles che ha ricevuto solo 0,16 pollici di pioggia dal 6 maggio 2024» (circa 0,4 centimetri) «il secondo tratto più secco mai registrato per questo periodo». E, infine, «un0estate insolitamente calda, che ha ulteriormente seccato la vegetazione». Osserva la scienziata che incendi di queste dimensioni sono fenomeni recenti, stando al monitoraggio condotto dagli anni Trenta del secolo scorso in poi da parte del California department of forestry and fire protection (Cal fire): «Questa collisione di estremi idroclimatici sta diventando più frequente e intensa a causa dei cambiamenti climatici, che stanno aumentando la sovrapposizione tra vegetazione estremamente secca ed eventi di vento forte». 

Redazione Greenreport

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