
L'Alta Valdera ha la sua Comunità energetica rinnovabile, grazie a Peccioli

Deliberata dal Comune di Peccioli nel febbraio scorso, nei giorni scorsi è nata ufficialmente la Comunità energetica rinnovabile (Cer) Alta Valdera.
Una realtà che «perseguirà l’obiettivo di raggiungere l’autonomia energetica della comunità, oltre a prevedere da una parte alla produzione di energia da rivendere al gestore dei servizi energetici a condizione vantaggiose e dall’altra di ottenere sconti in bolletta», come spiegano dal Comune.
Si tratta di un importante passo avanti per uno sviluppo sostenibile del territorio che sappia coinvolgere appieno la comunità locale, arricchendo l’esperienza già maturata da oltre un decennio a Peccioli col parco fotovoltaico “Un ettaro di cielo”.
Le Cer rappresentano infatti nuovi soggetti giuridici, delineati dal recepimento della direttiva europea Red II, costituibili a partire da un gruppo di singoli soggetti – come famiglie, stabilimenti produttivi e Comuni – che decidono di autoprodurre, accumulare e scambiarsi energia generata da fonti rinnovabili, nello spirito di una vera comunità e aprendo al contempo realizzazione di nuovi modelli di business.
«L’impegno che avevamo già deliberato in consiglio comunale già da tempo prevedeva la nascita di questa associazione – commenta il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni – La Comunità energetica Alta Valdera ha, tra i vari obiettivi, quello di fare investimenti per costruire almeno quattro impianti della potenza di 1 MW. Questo affinché ogni megawatt di potenza installata di fotovoltaico potrebbe soddisfare il bisogno annuale di circa 350 famiglie».
In questa prima fase costitutiva della Comunità energetica Alta Valdera sono state coinvolte nel progetto Fondazione Peccioliper e Belvedere, ma a settembre si darà il via alle adesioni dei cittadini e agli incontri con la popolazione.
Nella speranza che, nel mentre, dal ministero dell’Ambiente possa finalmente arrivare l’atteso decreto per incentivare le Cer con le risorse del Pnrr: la Toscana, nel complesso, si attende circa 75 milioni di euro da distribuire sul territorio regionale. Anche la Comunità energetica Alta Valdera si propone di accaparrarsene una fetta, puntando a mettere a terra nell’arco di due anni tutti gli investimenti previsti.
«Saluto positivamente questa iniziativa – commenta Alessio Barbafieri, sindaco di Lajatico –, non solo perché la nascita di una comunità energetica va nella direzione di produzione di energia pulita da fonti rinnovabili, rientrando perfettamente nelle indicazioni legate alla transizione energetica. Ma in una possibile e futura ottica di progetto unico tra Lajatico e Peccioli anche i nostri cittadini potrebbero rientrare in questo percorso che ritengo virtuoso».
