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Pompe di calore in rampa di lancio: l’Italia prima in Europa per nuove installazioni

Italy for climate: «Sono fondamentali perché permettono di riscaldare e raffrescare le nostre case in maniera totalmente elettrica»
 |  Crisi climatica e adattamento

Nel corso del 2022 in Italia sono state vendute circa 500mila pompe di calore, staccando la Francia e segnando la performance migliore in Europa: un’ottima notizia (anche) per la lotta alla crisi climatica.

Come evidenziano da Italy for climate, gli edifici sono infatti «il settore più energivoro del Paese, dal momento che quasi la metà dell’energia che consumiamo è destinata al parco edilizio», in particolare per riscaldamento e raffreddamento.

Il tutto basandosi essenzialmente, finora, sull’uso dei combustibili fossili: il consumo di energia degli edifici è cresciuto da 34 a quasi 50 mln di Mtep (+44%) dal 1990 al 2019, consumando circa 30 mld di mc di gas ogni anno. Si tratta di oltre il 40% del fabbisogno nazionale di gas e all’incirca la stessa quantità consumata da tutte le centrali termoelettriche alimentate con questo combustibile.

Investire nelle pompe di calore permette invece di delineare un cambio rotta, utile sia al portafogli sia al clima. «La diffusione di tecnologie di elettrificazione quali pompe di calore o fornelli ad induzione permette di ridurre il contributo degli edifici alle emissioni nazionali fino a raggiungere le zero emissioni entro la metà del secolo», sottolinea nel merito Italy for climate.

Per quanto riguarda invece il profilo economico, un recente studio realizzato da Agici per Enel documenta che, sostituendo il 60% degli impianti di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria più inefficienti con sistemi a pompa di calore ed elettrificando i consumi, si potrebbe generare un beneficio netto economico, ambientale e sociale, compreso tra 95 miliardi di euro in assenza di ulteriori investimenti sulle rinnovabili, e fino a 222 miliardi nel caso in cui le pompe di calore fossero completamente alimentate con fonti rinnovabili.

«Le pompe di calore in questo contesto sono fondamentali – concludono da Italy for climate – perché permettono di riscaldare e raffrescare le nostre case in maniera totalmente elettrica, andando a sostituire l’impianto di riscaldamento tradizionale e rendendo la nostra abitazione sempre più “carbon zero ready”. Significa che potenzialmente già oggi (se contestualmente alle pompe di calore installiamo anche il nostro pannello fotovoltaico) o al più tardi nel 2035 (cioè quando il mix di generazione elettrica nazionale diventerà interamente rinnovabile) le nostre case possono essere davvero a zero emissioni».

Redazione Greenreport

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