
Pnrr: allarme colonnine di ricarica per le auto elettriche

Il 10 maggio il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE)ha pubblicato gli avvisi per la presentazione di progetti per realizzare infrastrutture di ricarica elettrica sulle superstrade e nei centri urbani. Un’’intervento rientra nella misura del PNRR dedicata allo sviluppo delle infrastrutture per la mobilità elettrica.
In un comunicato il MASE specifica che «Gli avvisi sono rivolti alle imprese di qualsiasi dimensione e operanti in tutti i settori o ai raggruppamenti temporanei. Per la realizzazione delle stazioni di ricarica nelle superstrade sono previsti investimenti per circa 150 milioni di euro, mentre l’ammontare per quelle destinate nelle zone urbane è pari a 127 milioni di euro. Con le risorse messe a disposizione, si stima di poter realizzare 2.500 stazioni di ricarica rapida super veloci per veicoli elettrici lungo le superstrade e 4.000 nelle zone urbane».
Secondo il ministro Gilberto Pichetto Fratin, «Con la pubblicazione degli avvisi e, soprattutto, con l’impegno da parte degli operatori a presentare le proposte progettuali nei tempi previsti, sarà possibile conseguire la sfidante milestone di avere al 30 giugno la graduatoria dei progetti selezionati. Un traguardo importante rispetto al quale stiamo lavorando senza sosta e serve, ancor più oggi, uno sforzo comune, nella direzione di una nuova mobilità».
Le risorse destinate complessivamente a questo investimento sono 713 milioni di euro e l’obiettivo da conseguire al 30 giugno 2026 è quello di «Installare oltre 21. 000 colonnine, che consentiranno di potenziare l’infrastruttura di ricarica e accelerare la penetrazione dei veicoli elettrici nel nostro Paese».
Ma secondo Motus-E, «L’Italia rischia di non poter sfruttare i fondi PNRR destinati alla rete di ricarica per le auto elettriche. I bandi appena pubblicati dal ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, per finanziare con oltre 270 milioni di euro l’installazione di 6.500 infrastrutture, presentano infatti una serie di criticità tecniche, che allo stato attuale rendono impossibile la messa a terra delle risorse a disposizione. Un problema che senza un intervento tempestivo metterà a rischio non solo la prima tornata di gare, con soli 28 giorni a disposizione per presentare le proposte, ma l’intero progetto del PNRR di installare 21.000 infrastrutture di ricarica in tutta la Penisola. In ballo ci sono 713 milioni di euro - in grado di mettere in moto investimenti superiori ai 2 miliardi di euro - che l’Italia rischia di perdere per sempre».
il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, spiega che «Purtroppo, nonostante i numerosi appelli dell’ultimo anno, siamo arrivati alla prima scadenza dei termini con un impianto normativo che conferma le problematiche già sollevate a più riprese e in parte ereditate dal precedente esecutivo, che riguardano in primis le tempistiche, la poca chiarezza delle definizioni usate nei decreti e l’ampiezza degli ambiti di gara».
Naso conclude: «Apprezziamo molto l’impegno di questo Governo per conseguire le milestone del PNRR per la mobilità elettrica e condividiamo appieno l’esigenza di uno sforzo comune evocata dal ministro Pichetto Fratin. Proprio per questo, ribadiamo la nostra massima disponibilità per individuare insieme alle istituzioni una soluzione che scongiuri la dispersione delle ingenti risorse disponibili. Il completo impiego dei fondi avrebbe riflessi economici positivi sull’intero sistema Paese, alimentando lo sviluppo di nuove filiere industriali in cui il nostro Paese recita già oggi un ruolo di primo piano».
