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Biden fissa nuovi target per l’accordo di Parigi, ma Trump ha già deciso: gli Usa usciranno dal patto

Obiettivo taglio emissioni di gas serra entro il 2035: 61%-66%. Per i Democratici, la riduzione ci sarà nonostante quel che farà il tycoon. Il plauso del commissario per il Clima dell’Ue Wopke Hoekstra per la decisione dell’amministrazione uscente
 |  Crisi climatica e adattamento

Il passaggio di testimone, alla Casa Bianca, è sotto il segno del clima. L'amministrazione uscente del presidente Joe Biden ha fissato un nuovo obiettivo per gli Usa nell'ambito dell'accordo di Parigi sul clima, per ridurre entro il 2035 le emissioni di gas serra del 61%-66% rispetto ai livelli del 2005, un obiettivo che dirigenti governativi hanno definito raggiungibile dagli Stati anche se il presidente eletto Donald Trump dovesse ribaltare le attuali politiche federali e uscire dall'accordo di Parigi, come ha promesso. Sarà così? Il tycoon torna a ricoprire il ruolo di presidente statunitense dopo una campagna elettorale scandita dallo slogan pro trivelle e petrolio “drill, baby drill”. E l’uscente Biden tenta di salvare il lavoro fatto in questi ultimi anni di amministrazione democratica. 

Il nuovo «contributo determinato a livello nazionale» di Biden riflette gli impatti in corso dell'Inflation reduction act e del disegno di legge sulle infrastrutture sulla decarbonizzazione dell'economia e sulle politiche degli stati che affrontano il cambiamento climatico, hanno spiegato i dirigenti dell'amministrazione uscente. «I nostri investimenti sotto questa amministrazione sono duraturi e continueranno a dare dividendi per la nostra economia e il nostro clima negli anni a venire, consentendoci di stabilire un obiettivo ambizioso e realizzabile per il 2035», ha affermato John Podesta, senior advisor di Biden per la politica climatica internazionale. «Siamo fiduciosi nella capacità dell'America di unirsi attorno a questo nuovo obiettivo climatico», ha proseguito, aggiungendo che mentre Trump «potrebbe mettere l'azione per il clima in secondo piano, il lavoro per contenere il cambiamento climatico continuerà negli Stati Uniti». 

In base all'accordo di Parigi, le nazioni devono presentare nuovi e più forti piani nazionali per l'azione per il clima alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici prima della scadenza del prossimo febbraio. I contributi determinati a livello nazionale (Ndc) devono essere in linea con l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Centigradi.

Un'alleanza di due dozzine di Stati e territori degli Stati Uniti, tra cui New York, California e New Mexico, che si sono impegnati a continuare ad allineare le loro politiche con gli obiettivi dell'accordo di Parigi, ha fissato ora un obiettivo collettivo e complementare per raggiungere il target del 61%-66%. Gli Stati Uniti non sono ancora sulla buona strada per raggiungere il loro obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 50%-52% entro il 2030, secondo il Rhodium Group. Idem anche altri grandi emettitori, tra cui Ue, Corea del Sud, Sudafrica e Regno Unito. Il gruppo di ricerca Energy Innovation ha scoperto che con le attuali politiche, gli Stati Uniti possono raggiungere una riduzione del 46% entro il 2035. Finora, solo gli Emirati Arabi Uniti e il Brasile hanno annunciato nuovi Ndc prima della scadenza di febbraio.

La notizia arrivata da Oltreoceano, intanto, viene salutata con favore dall’Ue. «È positivo che gli Stati Uniti abbiano presentato un nuovo obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc)», scrive sul social X (e Twitter) scrive su X Wopke Hoekstra, commissario per il Clima. Che aggiunge: «Dobbiamo usare il prossimo anno per intensificare la diplomazia sul clima e arrivare alla Cop30 con la giusta ambizione per tenere sotto controllo il cambiamento climatico e sostenere la crescita delle nostre industrie di tecnologia pulita».

Redazione Greenreport

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