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Innovazioni tecnologiche e politiche per ridurre le emissioni delle industrie pesanti

Unfccc e UNIDO: accelerare gli sforzi di decarbonizzazione per una transizione giusta e inclusiva
 |  Crisi climatica e adattamento

Durante il Technology Day on Transformative Industry tenutosi alla 29esima conferenza delle parti dell’United Nations Framework Convention on Climate Change (COP29 Unfccc), i leader di governo e dell’industria hanno tracciato i percorsi per tagliare le emissioni di gas serra "difficili da ridurre" in industrie pesanti come la siderurgia, i cementifici o le raffinerie.
L’evento, co-organizzato dal Technology Executive Committee (TEC) dell’Unfccc e dall'United Nations Industrial Development Organization (UNIDO) ha presentato innovazioni politiche e tecnologiche in grado di garantire rapide e significative riduzioni delle emissioni nelle industrie pesanti che sono responsabili di circa il 34% delle emissioni globali di gas serra e hanno quindi un grosso potenziale per guidare l'azione climatica. Da soli, acciaio, cemento e prodotti chimici e petrolchimici contribuiscono a circa il 70% delle emissioni legate all'industria. Nonostante questo potenziale, fino ad ora solo una frazione dei nationally determined contributions (NDC), include obiettivi di riduzione delle emissioni nel settore industriale.
Il vicecancelliere e ministro federale per gli affari economici e l'azione climatica della Germania,
Robert Habeck, ha sottolineato che «La decarbonizzazione dell'industria globale è a portata di mano, ma solo se agiamo in modo deciso e collettivo. La Germania è pronta a guidare, innovare e collaborare con partner in tutto il mondo per portare su larga scala tecnologie trasformative. Lavorando insieme, oltre i confini e tra i settori, possiamo garantire che l'industria non solo soddisfi le esigenze del futuro, ma apra la strada alla costruzione di un'economia globale resiliente, sostenibile e attenta al clima».
Il focus sulle hard-to-abate industries alla COP29 arriva proprio mentre i Paesi di tutto il mondo stanno preparando l'ultimo aggiornamento dei loro NDC, previsto per il 2025, mappando le azioni nazionali sul clima per il prossimo decennio.
Syeda Rizwana Hasan, consigliere del ministero dell'ambiente, delle foreste e dei cambiamenti Climatici del Bangladesh, ha ricordato che «I Paesi vulnerabili con una limitata capacità di decarbonizzazione devono avere un adeguato supporto finanziario e tecnico per sviluppare industrie verdi senza compromettere la crescita economica inclusiva. Per i Paesi emergenti e in rapida crescita in via di sviluppo, c'è bisogno di cooperazione internazionale e assistenza finanziaria e tecnologica per promuovere la decarbonizzazione. C'è bisogno di un accesso facile e semplificato a finanziamenti agevolati e trasferimento tecnologico agli Stati, agli attori del settore privato e alle comunità per accelerare i loro sforzi di decarbonizzazione per una transizione giusta e inclusiva».
Il Technology Day on Transformative Industry è stato anche l’occasione per presentare esempi di tecnologie già esistenti per decarbonizzare i processi produttivi e il briefing “Integrating hard-to-abate industries in the process of preparing and implementing NDCs” di Unfccc e UNIDO che fornisce una guida pratica per integrare le industrie difficili da ridurre negli NDC, in linea con l'obiettivo di 1,5° C dell'Accordo di Parigi.
Intervenendo al precedente meeting “Transforming industry for the climate resilient 1.5° C pathways” Ciyong Zou, vice direttore generale dell'UNIDO e amministratore delegato della direzione per la cooperazione tecnica e lo sviluppo industriale sostenibile , aveva detto che «In questa COP, il nostro obiettivo è chiaro: decarbonizzare l'industria per raggiungere l'obiettivo di 1,5° C e aiutare i Paesi a navigare nella transizione verso economie più verdi e più resilienti al clima. Il nostro approccio si basa su soluzioni pratiche. Promuovendo innovazioni green in energia, materiali e processi di produzione, diamo potere alle industrie per adottare pratiche che riducono le emissioni e rafforzano la resilienza. to. Le partnership dell'UNIDO per il trasferimento tecnologico assicurano che tutte le nazioni, indipendentemente dallo stato economico, abbiano gli strumenti necessari per prendere decisioni smart sul clima e migliorare l'accesso ai finanziamenti per il clima, in particolare per le economie in via di sviluppo, rimane una priorità per supportare questi cambiamenti su scala globale».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.