I giovani attivisti climatici delusi dalla mancanza di azioni per il clima alla Cop29
Mentre la 29esima Conferenza delle parti dell’United Nations Framework Convention on Climate Change (Cop29 Unfccc) è entrata nel suo sesto giorno, tra i giovani presenti a Baku – ben confinati all’interno delle sale della conferenza dalle severe misure del regime azero – la delusione, la frustrazione e loscoramento sono palpabili e, dopo averli incontrati, il segretario generale dell’Onu , António Guterres, ha espresso loro la sua solidarietà attraverso i social: «Avete tutto il diritto di essere arrabbiati. Anch'io sono arrabbiato. Sono arrabbiato perché siamo sull'orlo dell'abisso climatico e non vedo abbastanza urgenza o volontà politica per affrontare l'emergenza».
Guterres ha partecipato a una tavola rotonda organizzata dallo Youth Advisory Group on Climate Change e da YOUNGO, la comunità giovanile ufficiale dell’Unfccc e la discussione si è discostata parecchio dalle formalità del consueto programma del Segretario generale Onu alla COP29, fatte di felpati discorsi diplomatici e di parole misurate per non urtare la suscettibilità del regime petrolifero che ospita la conferenza climatica.
Rinunciando ai discorsi tradizionali, i giovani eco-attivisti di tutto il mondo hanno scelto di presentare le loro visioni su come affrontare il cambiamento climatico, di impegnarsi in discussioni franche sulle sfide che incontrano e persino di chiedere consiglio a Guterres su come adottare misure significative per prevenire una catastrofe climatica. I giovani partecipanti hanno parlato dei loro sogni e delle loro paure, proponendo misure concrete per rendere il mondo più sostenibile e sicuro per le generazioni future. Per molti di loro, i problemi climatici non sono concetti astratti, ma realtà quotidiane che sono determinati ad affrontare di petto.
Aysel Azizova, una giovane attivista ambientale dell'Azerbaijan, ha raccontato a UN News che con il capo dell’Onu «Abbiamo discusso del ruolo dei giovani nello sviluppo sostenibile e nella lotta contro il cambiamento climatico. Il fatto che il signor Guterres ascolti le opinioni dei giovani e apprezzi le loro idee è molto importante per me. E’ stato molto produttivo e stimolante. Questo dialogo ha aiutato me e i miei colleghi a comprendere meglio le cause del cambiamento climatico e le possibili soluzioni. Ci ha dato consigli pratici. Durante la discussione, ho suggerito misure per stimolare gli investimenti in tecnologie verdi e affrontare le limitazioni delle risorse, in particolare per i Paesi in via di sviluppo. Il signor Guterres ha gentilmente risposto alla mia domanda e ha spiegato tutti i dettagli».
Lamin Jawo, un 18enne attivista per i diritti dei bambini del Gambia, ha detto a UN News che «Ho tratto due punti importanti dal suo discorso, uno riguardava il coinvolgimento dei giovani. Le voci dei giovani, in particolare dei gruppi emarginati come i bambini e le persone con disabilità, sono essenziali nell'azione climatica. La prospettiva dei giovani dovrebbe essere parte integrante delle iniziative sul clima. Il secondo punto riguarda i finanziamenti per il clima. Il Segretario generale ha detto che i finanziamenti sono disponibili, quindi voglio dire che dovrebbero essere accessibili a tutte le nazioni, in particolare a quelle più vulnerabili al cambiamento climatico».
Resilienza urbana, conoscenza indigena
Il più giovane sindaco di Sydney, in Australia, l'architetto e urbanista HY William Chan, ha sottolineato il ruolo delle città in prima linea nella lotta al cambiamento climatico: «Le osservazioni del Segretario generale delle Nazioni Unite mi hanno toccato profondamente, soprattutto perché l'Australia ha una profonda storia indigena che sottolinea un rapporto armonioso con l'ambiente. Il Segretario generale ha anche sottolineato la necessità di una riforma globale, che la nostra generazione ha richiesto a lungo. Gli attuali sistemi di governance ci stanno deludendo, in particolare le comunità vulnerabili e le nazioni in via di sviluppo in prima linea nell'emergenza climatica. Ha ribadito la necessità di un approccio più equo allo sviluppo e al finanziamento, che garantisca che risorse e politiche siano accessibili e reattive per le comunità più colpite, compresi i piccoli Stati insulari, in particolare nel mio cortile, il Pacifico. i giovani dovrebbero essere decisori, non solo partecipanti al processo. le parole del signor Guterres servono come un potente promemoria della responsabilità morale collettiva di perseguire un cambiamento sistemico per il bene delle generazioni future.
In un successivo messaggio ai giovani, Guterres ha scritto: «Vi chiedo di essere ancora più determinati e fantasiosi nel mantenere alta la pressione per l'azione climatica. Abbiamo bisogno di un forte movimento giovanile, ora più che mai». E ha concluso ribadendo il suo impegno nel sostenere i giovani attivisti climatici, perché »La crisi climatica è la battaglia più importante del nostro tempo. dobbiamo vincere. "Conto su di t<voi e voi potete contare su di me».