Simon Stiell: con il peggioramento degli impatti climatici inflazione alle stelle
Intervenendo al World Leaders Climate Action Summit (WLCAS) alla COP 29 Unfccc di Baku, il segretario esecutivo dell’United Nations Framework Convention on Climate Change, Simon Stiell, ha ricordato che «Eravamo soliti parlare di azione per il clima come se riguardasse principalmente il salvataggio delle generazioni future. Ma c'è stato un cambiamento radicale nella crisi climatica globale. Perché la crisi climatica sta rapidamente diventando un killer dell'economia. Proprio ora, oggi, in questo ciclo politico.
Gli impatti climatici stanno riducendo fino al 5% del PIL in molti Paesi. La crisi climatica è una crisi del costo della vita. Perché i disastri climatici stanno facendo aumentare i costi per le famiglie e le aziende».
La due giorni d del WLCAS in Azerbaigian durante la COP 29 punta proprio a dimostrare che per i leader mondiali si impegnano ad accrescere la loro ambizione climatica e a consentire azioni per ridurre le emissioni, adattarsi ai cambiamenti climatici e affrontare perdite e danni, per implementare e trasformare decisioni chiave riguardanti il clima in azioni concrete e piani credibili per affrontare i cambiamenti climatici.
Stiell ha messo i potenti della Terra – almeno quelli che sono andati a Baku – di fronte alle conseguenze eco nomiche e sociali di un rinvio o un a posticipazione in attesa di soluzioni miracolose e futuribili (come quelle avanzate anche da Giorgia Meloni)e ha sottolineatoche invece bisogna fare presto e n bewne con la tecnologia che già c’, non aspettando soluzioni miracolistiche: «A meno che ogni Paese non possa intraprendere un'azione climatica più audace, Il peggioramento degli impatti climatici metterà l'inflazione sotto steroidi».
E Stiell ha corro borato questa convinzione con un altro esempio che non piacerà ai procrastinatori: «Impariamo le lezioni dalla pandemia, quando miliardi hanno sofferto perché non abbiamo intrapreso un'azione collettiva abbastanza rapidamente quando le catene di approvvigionamento sono state distrutte. Non commettiamo più lo stesso errore. La finanza climatica è un'assicurazione contro l'inflazione globale.
I costi climatici dilaganti dovrebbero essere il nemico pubblico numero uno. Lasciare che questo problema languisca a metà dei programmi del governo è una ricetta per il disastro».
Il segretario generale dell’Onu António Guterres è stato ancora più deciso e ha detto ai leader riuniti a Baku che «Il suono che sentite è il ticchettio dell'orologio. Siamo al conto alla rovescia finale per limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius. E il tempo non è dalla nostra parte. E’ quasi certo che il 2024 sarà l' anno più caldo mai registrato, Nel frattempo, “nessun Paese è risparmiato dalla distruzione climatica, che va dagli uragani ai mari in ebollizione, alla siccità che devasta i raccolti e altro ancora, il tutto aggravato dal cambiamento climatico provocato dall’uomo. Nell’economia globale, gli shock sulla catena di approvvigionamento aumentano i costi, ovunque: i raccolti decimati fanno aumentare i prezzi globali dei prodotti alimentari; le case distrutte fanno aumentare tutti i premi assicurativi. Questa è una storia di ingiustizia evitabile: i ricchi causano il problema, i poveri pagano il prezzo più alto. Oxfam ha scoperto che i miliardari più ricchi emettono più carbonio in un'ora e mezza di quanto una persona media emetta in tutta la sua vita. meno che le emissioni non crollino e l’adattamento non decolli, ogni economia andrà incontro a una furia molto più grande».
E a chi – come il governo italiano e Donald Trump – dice che la transizione ecologica danneggerà la competitività dei Paesi, Stiell ha ribattuto che «Non si tratta solo di salvare le vostre economie e la vostra gente. Un'azione climatica più audace può guidare opportunità economiche e abbondanza ovunque. L'energia pulita ed economica può essere il fondamento delle vostre economie. Significa più posti di lavoro, più crescita, meno inquinamento che soffoca le città, cittadini più sani e aziende più forti».
Ma quel che Stiell – a ragione – teme di più è che l’egoismo miope e il nazionalismo rancoroso e micragnoso prevalgano ancora una volta: «Miliardi di persone semplicemente non possono permettersi che il loro governo lasci la COP29 senza un obiettivo finanziario globale per il clima – ha avvertito - Quindi, per i leader qui e nelle capitali, chiarite che vi aspettate una serie di risultati solidi. Ditelo ai vostri negoziatori, saltate i posizionamenti e andate direttamente a trovare un terreno comune. Unite insieme le vostre posizioni.
Abbiamo anche bisogno del vostro impegno diretto su nuovi obiettivi e piani climatici nazionali, NDC. Così tutti voi potrete trarre vantaggio dal boom dell'energia pulita e della resilienza climatica«.
E con un occhio al pericolo del negazionista climatico Trump che incombe come un’ombra sulla COP29, il segretario esecutivo dell’Unfccc ha concluso ricordando ai leader mondiali che «Questi non sono tempi facili, ma la disperazione non è una strategia e non è giustificata. Il nostro processo è forte e durerà. Dopo tutto, la cooperazione internazionale è l'unico modo in cui l'umanità sopravvive al riscaldamento globale.
Il tempo per stare con le mani in mano è finito; quindi andiamo avanti con il lavoro».
Per Guterres ci sono tutte le ragioni per sperare e ha evidenziato che nella Cop28 del 2023 negli Emirati Arabi Uniti, «Tutti i Paesi hanno concordato di abbandonare i combustibili fossili; di accelerare i sistemi energetici a emissioni net zero, fissando traguardi per raggiungerlo; di promuovere l'adattamento climatico; e di allineare il prossimo ciclo di piani climatici nazionali per l'intera economia al limite di 1,5 gradi stabilito a Parigi. E’ tempo di fare qualcosa, scienziati, attivisti e giovani chiedono un cambiamento: devono essere ascoltati, non messi a tacere».
Il segretario generale dell’Onu ha poi sottolineato che L'anno scorso, per la prima volta, la quantità investita in reti e fonti rinnovabili ha superato quella spesa in combustibili fossili e oggi, quasi ovunque, l'energia solare ed eolica sono le fonti più economiche di nuova elettricità. Raddoppiare i combustibili fossili è assurdo. La rivoluzione dell'energia pulita è qui. Nessun gruppo, nessuna azienda e nessun governo può fermarla. Ma può e deve garantire che sia equa e abbastanza veloce da limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius».
Guterres ha detto che «I Paesi in via di sviluppo non devono lasciare Baku a mani vuote» e ha esortato i leader mondiali a concentrarsi su tre aree per un’azione immediata: 1 Effettuare riduzioni di emergenza delle emissioni, tagliando le emissioni del 9% ogni anno, fino al 43% dei livelli del 2019 entro il 2030. Questa è la soluzione più chiara per limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius. 2 Fate di più per proteggere le persone dalle devastazioni della crisi climatica. Il gap tra esigenze di adattamento e finanziamenti potrebbe raggiungere i 359 miliardi di dollari all'anno entro il 2030. I dollari mancanti non sono astrazioni in un bilancio: sono vite spezzate, raccolti persi e sviluppo negato. 3 Abbattere i muri che dividono i finanziamenti per il clima concordando un nuovo obiettivo finanziario che preveda un aumento significativo dei finanziamenti pubblici agevolati; una chiara indicazione di come la finanza pubblica mobiliterà i trilioni di dollari di cui i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno; attingere a fonti innovative; definire un quadro per una maggiore accessibilità, trasparenza e responsabilità; e potenziare la capacità di prestito per le banche di sviluppo multilaterali più grandi e più audaci».
Guterres ha terminato il suo intervento avvertendo che «Per quanto riguarda la finanza per il clima, il mondo deve pagare, o l'umanità ne pagherà il prezzo. Voi e i vostri governi dovete essere guidati da una chiara verità: la finanza per il clima non è beneficenza, è un investimento; l'azione per il clima non è facoltativa, è imperativa».