Bilancio Ue 2025: priorità su ricerca, salute, istruzione e clima
Il Parlamento europeo sta discutendo il Bilancio Ue 2025. La buona notizia è che nell’impianto si dà la priorità ai settori ricerca, salute, istruzione e clima. La cattiva notizia è che la seduta di ieri si è chiusa con un nulla di fatto e anche piuttosto malamente, con i principali gruppi presenti a Strasburgo che non sono riusciti a trovare un’intesa sul voto riguardante gli emendamenti presentati dai partiti di estrema destra. In particolare, il Ppe ha votato a favore della proposta di garantire «finanziamenti adeguati» per le recinzioni alle frontiere esterne dell’Ue. Una decisione fortemente criticata dalle forze di centrosinistra. Sono seguite accuse incrociate tra il principale gruppo presente a Strasburgo e i gruppi Socialisti & Democratici, Renew Europe e Verdi. Il che ha portato, alla fine della giornata, a far bocciare la risoluzione politica che era stata faticosamente messa a punto: tra reciproche recriminazioni, il documento è stato respinto con 360 voti contrari, 233 a favore e 59 astenuti.
Si vedrà nelle prossime sedute se Ppe e S&D sapranno ricucire, anche se sia la posta in gioco che i precari equilibri del nuovo Europarlamento dovrebbero sconsigliare da ambo le parti tanto fughe in avanti quanto la chiusura dei canali di trattativa.
La posta in gioco, si diceva: gli europarlamentari sono chiamati a discutere un Bilancio che ammonta a quasi 201 miliardi di euro in vista delle negoziazioni con gli Stati membri. Cifra considerevole e maggiore di 1,24 miliardi rispetto a quanto proposto dalla Commissione Ue lo scorso giugno. I gruppi presenti a Strasburgo, viene spiegato, «hanno aumentato i finanziamenti per programmi necessari per affrontare le sfide sanitarie, aiutare i giovani, sostenere l’agricoltura e le zone rurali, aiutare le persone colpite da calamità naturali, promuovere l’azione per il clima, gestire le esigenze di migrazione e sicurezza e rafforzare il sostegno dell’Ue alle regioni limitrofe insieme a crisi geopolitiche e umanitarie globali». Gli europarlamentari, inoltre, hanno «ripristinato 1,52 miliardi di euro di tagli ai finanziamenti proposti dal Consiglio riportando le assegnazioni ai livelli originariamente suggeriti dalla Commissione, e hanno fissato a 153,5 miliardi di euro gli stanziamenti di pagamento».
In particolare, i finanziamenti per l’ambiente prevedono un aumento di 49 milioni di euro da destinare al Programma Life riguardante le misure per la tutela della natura, la transizione energetica, la biodiversità, l’economia circolare e una serie di azioni di mitigazione e contrasto ai cambiamenti climatici. È previsto anche un aumento di 42 milioni di euro per migliorare la risposta alle crisi provocate da catastrofi naturali legate ai cambiamenti climatici. Due incrementi che nel Bilancio 2025 vengono associati a delle misure a favore dei giovani agricoltori (+40 milioni di euro per il sostegno al reddito) e alla politica agricola (+56 milioni di euro per i settori ortofrutticolo, i programmi scolastici e la promozione dei prodotti agricoli).
Per quanto riguarda la sanità, al programma Ee4Health vengono assegnati 50 milioni di euro in più da investire nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, del cancro, delle malattie dei bambini e nel miglioramento della salute mentale. A favore di studenti e settori culturali, vengono tra l’altro dati a Erasmus+ ulteriori 70 milioni di euro per rendere il programma più accessibile, soprattutto per le famiglie economicamente più svantaggiate, mentre al programma Europa creativa vengono assegnati 8 milioni di euro in più con l’obiettivo di sostenere i settori culturali e creativi.
Per ricerca e innovazione, Horizon Europe avrà un aumento di 242 milioni di euro, più 180 milioni di euro da fondi di ricerca disimpegnati.
Finanziamenti maggiori (+70 milioni di euro al programma Connecting Europe Facility) anche per agevolare lo scambio energetico tra i Paesi comunitari, che dovrebbe tra l’altro portare, se si accelerasse nell’obiettivo di creare un vero e proprio mercato interno, a un abbassamento delle tariffe dell’elettricità per cittadini e imprese degli Stati membri.