Troppo poco, troppo tardi: il Pniec italiano bocciato da Wwf e Climate action network
Non solo il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) presentato quest’anno dal Governo Meloni è insufficiente a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, ma l’Italia non sta rispettando la rotta tracciata dal precedente Pniec approvato nel 2019.
È quanto emerge dal nuovo rapporto Mind the Necp gap, elaborato dal Climate action network (Can Europe) per analizzare i principali dati sulle ambizioni e sulle lacune nell’attuazione dei Pniec in 17 Paesi membri; un report sul quale il Wwf ha offerto un contributo fondamentale nella raccolta e analisi dei dati italiani, spiegando che «nonostante l’Italia sia tra i pochi paesi membri ad aver trasmesso il Pniec, i suoi obiettivi, le politiche e le misure previste non sono sufficienti per raggiungere i target europei e garantire una rapida e giusta transizione».
Forti lacune si registrano comunque anche negli altri Paesi europei sotto esame. «Il livello di ambizione dei Piani nazionali energia e clima nel loro complesso è ancora insufficiente non solo per rispettare gli impegni dell'Accordo di Parigi, ma anche per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell'Ue per il 2030, il che rappresenterebbe una violazione della Legge europea sul clima», spiega Federico Mascolo, esperto di Pniec presso Can Europe.
Il rapporto rivela, in particolare, che i paesi sono in ritardo persino nell'attuazione degli obiettivi dei precedenti Pniec del 2019, le cui ambizioni sono peraltro ormai obsolete. Tutti i 17 Stati membri, oggetto dello studio, sono indietro in almeno uno degli indicatori monitorati. I dati relativi all’Italia per l’anno 2022 mostrano come l'attuazione del vecchio Pniec del 2019 sia ancora lontana: l'Italia non è in linea con il percorso di decarbonizzazione in quanto le emissioni storiche sia lorde che nette sono fuori rotta rispetto al tracciato del Pniec del 2019. L'attuazione è, inoltre, in ritardo anche nei settori non Ets, nella diffusione delle energie rinnovabili e nell'efficienza energetica. Nel 2022, la quota delle rinnovabili nel consumo finale di energia era di 2 punti percentuali inferiore alle aspettative (19,1% rispetto al 21%).
«Se vogliamo raggiungere la neutralità climatica e garantire una transizione energetica giusta e rapida, è indispensabile – conclude il Wwf – che i Paesi membri rilancino immediatamente i loro Pniec e accelerino l'attuazione delle politiche necessarie. Ulteriori ritardi non sono più concessi».