Il caldo estremo ha un impatto sulle attività e sugli spostamenti quotidiani
Il nuovo rivoluzionario studio “Understanding how extreme heat impacts human activity-mobility and time use patterns” pubblicato su Transportation Research Part D da Ram Pendyala, Irfan Batur, Victor Alhassan, Mikhail Chester e Steven Polzin dell'Arizona State University (ASU) e da Cynthia Chen dell'University of Washington – Seattle e Chandra Bhat dell'University of Texas - Austin rivela che «Il caldo estremo altera in modo significativo il modo in cui le persone affrontano la loro vita quotidiana, influenzando tutto, dal tempo trascorso a casa alle scelte di trasporto» e sottolinea «L'urgente necessità di un'azione politica mentre le città di tutto il mondo sono alle prese con l'aumento delle temperature».
Lo studio fornisce approfondimenti dettagliati su come il caldo estremo influisce sul comportamento quotidiano di attività-spostamenti e sui modelli di utilizzo del tempo per diversi gruppi socio-demografici. Si basa sui dati dell'American Time Use Survey (ATUS) e sui dati meteorologici della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), concentrandosi su 11 principali aree metropolitane statunitensi: Atlanta, Chicago, Dallas, Houston, Los Angeles, Miami, New York, Philadelphia, Phoenix, Seattle e Washington DC.
Questo lavoro collaborativo sottolinea l'importanza di «Comprendere gli effetti del caldo estremo sulle attività quotidiane e sulle scelte di mobilità per informare le soluzioni politiche che possano affrontare le crescenti sfide climatiche».
Secondo lo studio, «Il caldo estremo riduce significativamente la quantità di tempo che le persone trascorrono fuori casa. Nelle giornate estremamente calde, è più probabile che le persone rimangano in casa, riducano le attività all'aperto ed evitino i viaggi non essenziali. Ad esempio, i dati mostrano una marcata diminuzione dei viaggi effettuati per svago, shopping e socializzazione quando le temperature salgono alle stelle. Inoltre, le persone spostano i loro viaggi in orari più freschi della giornata, optando per viaggi al mattino presto o in tarda serata per evitare il caldo di mezzogiorno».
La ricerca mostra un chiaro cambiamento nelle scelte di trasporto in condizioni di caldo estremo: «L'uso dell'auto aumenta, mentre gli spostamenti a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici diminuiscono significativamente». In media, nelle giornate di caldo estremo i viaggi con i mezzi pubblici diminuiscono di quasi il 50% perché le cercano sollievo nelle auto private con l’aria condizionata. Gli autori dello studio fanno notare che «Questo cambiamento presenta sfide significative per le città che mirano a promuovere opzioni di trasporto sostenibili come camminare e usare i mezzi pubblici, soprattutto perché le comunità sperimentano condizioni climatiche estreme con maggiore frequenza».
Lo studio ha anche scoperto che alcuni gruppi sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del caldo estremo: «Gli individui a basso reddito e quelli senza accesso alle auto hanno maggiori probabilità di affidarsi a camminare o ai trasporti pubblici, modalità che li espongono a temperature pericolose. Questi individui sono anche quelli con la minore flessibilità riguardo a quando e dove lavorare, rendendo quindi necessario per loro viaggiare anche quando le temperature sono opprimenti. Mentre gli individui con redditi più alti hanno riferito di aver fatto molti meno viaggi nelle giornate estremamente calde, gli individui con redditi più bassi e quelli senza accesso a un'auto non hanno mostrato cali apprezzabili nei viaggi giornalieri, il che suggerisce che sono più vulnerabili ed esposti agli effetti deleteri del caldo estremo».
La ricerca evidenzia anche che gli anziani incontrano maggiori difficoltà nell'adattare le loro routine quotidiane e rischiano di sperimentare l'isolamento sociale nei giorni in cui si riparano al chiuso dal caldo.
Pendyala commenta: «Vediamo che il caldo estremo esacerba le disuguaglianze nella mobilità e nella partecipazione alle attività di viaggio. Coloro che sono già svantaggiati, come gli individui a basso reddito o coloro che dipendono dai trasporti pubblici, affrontano rischi ancora maggiori durante le ondate di caldo. Questa è una chiara richiesta di interventi politici mirati per proteggere i gruppi di popolazione più vulnerabili».
Prendendo in considerazione queste scoperte, gli autori dello studio propongono una serie di raccomandazioni politiche per aiutare a mitigare gli impatti del caldo estremo sulle comunità che includono: la creazione di spazi pubblici ombreggiati, l'offerta di buoni per il trasporto porta a porta su richiesta per le popolazioni vulnerabili e la dichiarazione di "giornate di caldo" in cui le persone sono incoraggiate a rimanere in casa, esentate dal recarsi sul posto di lavoro e in grado di accedere a centri di raffreddamento se le loro case non sono adeguatamente rinfrescate. In altre parole, lo studio chiede di dichiarare giorni di "caldo estremo", come si fa per l’allerta neve, quando i luoghi di lavoro, le aziende e le scuole sono spesso chiusi per proteggere le persone e i lavoratori. Anche i miglioramenti della progettazione urbana, come la piantumazione di più alberi e l'utilizzo di materiali termoriflettenti sui marciapiedi, possono aiutare a rendere le città più resilienti all'aumento delle temperature.
Batur sottolinea che «Affrontare le sfide associate al caldo estremo non è solo una questione di progettazione urbana, ma di equità, salute pubblica e benessere. Dobbiamo adottare misure decisive per garantire che le nostre città siano attrezzate per proteggere tutti i residenti dai pericoli del caldo estremo».
All’ASU dicono che «Con gli eventi di caldo estremo che diventano più frequenti e gravi a causa del cambiamento climatico, i risultati dello studio sono particolarmente tempestivi. La ricerca evidenzia la necessità critica per le città di incorporare strategie di mitigazione del caldi<o nelle loro iniziative per i trasporti e la pianificazione urbana».
Il team spera che le sue scoperte spingano i decisori politici ad adottare misure immediate per creare città più resilienti al caldo.
Pendyala conclude: «Questa ricerca getta luce su come il caldo possa sconvolgere la vita quotidiana e gli spostamenti in modi potenzialmente dannosi per i gruppi di popolazione più vulnerabili. Il nostro obiettivo è fornire le prove necessarie per portare a un cambiamento significativo».