Gli europei vogliono essere più informati per prepararsi a catastrofi ed emergenze
Nel febbraio 2023, la Commissione europea ha adottato una raccomandazione e una comunicazione per stabilire obiettivi comuni per rafforzare la resilienza ai disastri nei settori della protezione civile. Questo include un aumento significativo, entro il 2030, del livello di consapevolezza e preparazione al rischio di catastrofi della popolazione dell'Unione in ciascuno degli Stati membri. Gli obiettivi europei di resilienza ai disastri mirano a migliorare la capacità dell'Ue, dei suoi Stati membri e degli Stati partecipanti al meccanismo di protezione civile dell'Ue di anticipare e resistere meglio agli effetti di future grandi catastrofi ed emergenze.
La Commissione europea ha pubblicato oggi i risultati di un sondaggio di opinione dal quale emerge che «La maggior parte dei cittadini dell'UE ritiene di aver bisogno di maggiori informazioni per prepararsi alle catastrofi e alle emergenze. L’indagine rivela inoltre che i cittadini si sentono esposti principalmente ai rischi legati agli effetti dei cambiamenti climatici, ma anche ai rischi sociali e di sicurezza».
L’indagine Eurobarometro ha chiesto ai cittadini dei 27 Stati membri quali fossero la loro esposizione percepita ai rischi di catastrofi, il loro livello di conoscenza e le fonti che utilizzano per informarsi sui rischi di catastrofi. Inoltre. È stato chiesto ai cittadini europei quanto fossero preparati alle catastrofi e quanto si fidassero dei servizi di emergenza e delle autorità.
I cittadini di 17 Stati membri si sentono maggiormente esposti a eventi meteorologici estremi quali tempeste, siccità e ondate di caldo: in Portogallo e a Cipro le persone intervistate si sentono più esposte agli incendi boschivi, in Bulgaria alle inondazioni. Il 44% degli italiani si sente più a rischio per i fenomeni meteorologici estremi.
Le risposte sono state notevolmente diverse in Svezia, Danimarca e Cechia, dove in cima alla lista ci sono le minacce alla cibersicurezza. Per quanto riguarda l’esposizione personale percepita, in Germania sono in cima alla lista le tensioni politiche o geopolitiche, in Estonia le perturbazioni delle infrastrutture critiche e in Finlandia le emergenze sanitarie.
A livello Ue, quasi due terzi degli intervistati hanno affermato di aver bisogno di maggiori informazioni per prepararsi a disastri ed emergenze. Più di un terzo dei cittadini dice di avere difficoltà a reperire informazioni pertinenti dalle autorità pubbliche e dai servizi di emergenza.
L'indagine mostra anche che quasi 4 persone su 10 non hanno il tempo o le risorse finanziarie per prepararsi a disastri o emergenze.
Ma i cittadini dell'Ue hanno anche confermato di avere fiducia nei servizi di emergenza per gestire situazioni di calamità e fornire informazioni e avvisi. Allo stesso tempo, sono convinti che una migliore preparazione aumenterà la loro resilienza individuale.
Per quanto riguarda il ruolo delle comunità, l'indagine rivela che per far fronte a un disastro le persone fanno affidamento in larga misura su familiari e amici, persino più che su servizi di emergenza, ONG e autorità locali o agenzie governative. Quasi due terzi dei cittadini dell'Ue affermano di non essersi mai impegnati in attività di volontariato per supportare organizzazioni di pronto intervento o iniziative basate sulla comunità per aumentare la resilienza ai disastri, mentre solo il 7% di loro è attualmente impegnato in questo tipo di volontariato/lavoro.
L'Ue dispone di diversi strumenti per affrontare emergenze e catastrofi. Il meccanismo di protezione civile dell'Ue rafforza la cooperazione tra i 27 Paesi Ue e 10 Stati partecipanti (Islanda, Norvegia, Serbia, Macedonia del Nord, Montenegro, Turchia, Bosnia-Erzegovina, Albania, Moldavia e Ucraina) in materia di protezione civile per migliorare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi. Quando un'emergenza travolge le capacità di risposta di un paese in Europa e oltre, può richiedere assistenza tramite il Meccanismo. La Commissione europea svolge un ruolo chiave nel coordinamento della risposta ai disastri in tutto il mondo. Dalla sua istituzione nel 2001, il Meccanismo di protezione civile dell'Ue è stato attivato per oltre 600 emergenze e crisi all'interno e all'esterno dell'Ue.
Janez Lenarčič, commissario europeo per la gestione delle crisi, ha concluso: «Una popolazione consapevole e preparata al rischio è una componente cruciale della resilienza ai disastri. Dobbiamo tenere a mente vari pericoli e costruire di conseguenza la preparazione e la resilienza della nostra società. Questo aiuterà le persone a essere meglio preparate per i rischi che potrebbero affrontare. Un approccio multi-rischio contribuirà a rafforzare la preparazione personale e le persone potranno continuare a contare sui servizi di emergenza. Il sondaggio condotto di recente ci sta fornendo un prezioso riferimento del livello di consapevolezza del rischio di catastrofe degli europei e contribuirà al lavoro dell'Ue verso una migliore preparazione delle nostre società».