Il mondo deve aumentare subito la resilienza contro la siccità
Mentre il cambiamento climatico continua ad aggravare i rischi di siccità a livello globale, è cominciato oggi alla World meteorological organ ization (Wmo) a Ginevra la “Drought Resilience +10 conference” - così chiamata perché segna un decennio dal meeting National Drought Policies tenutosi nel 2013 - che punta ad aumentare la resilienza a uno dei pericoli più letali al mondo ma che spesso attira poca attenzione finché non è troppo tardi.
Esperti, decisori politici e professionisti rifletteranno su un decennio di progressi nella preparazione, risposta e adattamento alla siccità, analizzando al contempo nuovi modi per trasformare le conoscenze in soluzioni pratiche che possano aiutare i Paesi a diventare più resilienti alla siccità.
La segretaria generale della Wmo, Celeste Saulo, ha ricordato che «La siccità è un rischio insidioso e pericoloso legato al clima, che mina la sicurezza alimentare umana ed è una delle principali cause di sfollamento interno nei Paesi più colpiti. Può avere un impatto devastante sull'ambiente e sulle economie e invertire i progressi nello sviluppo sostenibile. Abbiamo bisogno di soluzioni sostenibili, basate su conoscenze scientifiche e politiche su misura che promuovano pratiche e politiche di gestione integrata della siccità. Abbiamo le conoscenze e gli strumenti, ma troppo spesso ci mancano la volontà politica e gli investimenti finanziari necessari per costruire società resilienti alla siccità».
La Drought Resilience +10 si concentrerà sui crescenti rischi legati alla siccità posti dal cambiamento climatico e sulle crescenti vulnerabilità strutturali in molte società. Esaminerà come accelerare il passaggio da un approccio reattivo, guidato dalla crisi, a un approccio più proattivo, che sfrutta i servizi climatici come le previsioni stagionali e gli strumenti di azione preventiva, compresi meccanismi di finanziamento innovativi.
La Wmo evidenzia che «La conferenza esaminerà i progressi nel monitoraggio e nelle previsioni della siccità e discuterà su come rafforzare il monitoraggio della siccità per gli avvisi tempestivi per la sicurezza alimentare e la salute e come integrare le politiche nell'iniziativa internazionale Early Warnings for All. Ci sarà una forte enfasi su studi di casi e azioni guidate dalla comunità. Esaminerà inoltre gli sviluppi scientifici e politici, compresi i progressi nella tecnologia satellitare e negli strumenti di intelligenza artificiale, che offrono nuove prospettive in termini di previsione, monitoraggio e valutazione dell'impatto».
La siccità non è certo un fenomeno nuovo e storicamente si è verificata come conseguenza della variabilità climatica naturale, ma il cambiamento climatico sta intensificando il ciclo dell'acqua. Secondo l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), questo comporta precipitazioni più intense e inondazioni associate, nonché siccità più intense in molte regioni. I cambiamenti nell'uso e nella copertura del suolo stanno aggravando la sfida.
Secondo il “WMO Atlas of Mortality and Economic Losses from Weather, Climate and Water Extremes”, «Tra il 1970 e il 2019 la siccità ha causato circa 650.000 morti accertati. La povertà e il cattivo uso del territorio possono aumentare la vulnerabilità alla siccità e intensificarne l'impatto. In Africa, tra il 1970 e il 2021 sono stati segnalati 1.839 disastri attribuiti a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme. Hanno causato 733.585 decessi segnalati e 43 miliardi di dollari di perdite economiche. La siccità ha causato il 95% dei decessi segnalati«.
I WMO State of the Climate reports illustrano il verificarsi e l'impatto della siccità. Ad esempio, un evento prolungato di La Niña ha causato 5 stagioni consecutive di piogge scarse nel Corno d'Africa, culminando in una massiccia crisi umanitaria, di sicurezza alimentare e di profughi ambientali nel 2023 in Etiopia, Kenya e Somalia. Con il passaggio a El Niño nel 2023-2024, le nazioni dell'Africa meridionale sono diventate il centro della crisi della siccità, in particolare Paesi come Zimbabwe, Zambia e Malawi.
Nonostante giganteschi problemi. sono stati fatti progressi nella gestione integrata della siccità. L’“Integrated Drought Management Programme (IDMP)“ è un'iniziativa congiunta tra la Wmo e la Global Water Partnership (GWP), che collabora con oltre 45 partner per supportare i governi fornendo loro linee guida politiche e gestionali per affrontare la siccità.
La Wmo fa notare che «Ci sono numerose storie di successo. Questi esempi sottolineano l'importanza di forti politiche di gestione della siccità e di sistemi di allerta precoce. Evidenziano la necessità per i governi di adottare approcci lungimiranti che integrino i dati climatici e la gestione delle risorse nelle loro strategie di preparazione alla siccità. La regione nord-orientale del Brasile, che storicamente affronta frequenti e gravi siccità, fornisce un ottimo esempio dei vantaggi delle politiche di gestione proattiva della siccità. Le recenti risposte politiche si sono concentrate sullo sviluppo di un sistema completo di gestione della siccità che integra sistemi di allerta precoce, pratiche di gestione idrica sostenibile e integrazione di scenari di cambiamento climatico nella pianificazione delle infrastrutture. È stato inoltre migliorato il coordinamento tra governi federali, statali e locali per facilitare risposte tempestive ed efficienti. Analogamente, negli Stati Uniti, un approccio proattivo ha contribuito ad attenuare gli effetti di una grave carenza idrica nello Stato di Washington nel 2024. Con le riserve idriche scese al di sotto del 75% dei livelli normali ad aprile, lo Stato ha emesso una dichiarazione di emergenza per la siccità anticipata, sbloccando i finanziamenti per le misure di soccorso per la siccità. Questa azione tempestiva ha consentito alle comunità e agli enti pubblici di accedere in anticipo ai finanziamenti per il soccorso per la siccità, dando loro il tempo di implementare strategie di mitigazione come la garanzia di riserve idriche alternative e la preparazione per un'irrigazione ridotta».
Le discussioni al DR+10 si concentreranno su 9 argomenti , ognuno dei quali affronterà aspetti chiave della gestione della siccità e rifletterà le sfide e le opportunità principali per rafforzare la resilienza alla siccità a livello globale. Comprenderà casi di studio nazionali e regionali, tra cui: Resilienza alla siccità e meccanismi globali; Governance del rischio siccità: le sfide regionali, nazionali e locali; Monitoraggio della siccità, valutazione dell'impatto e previsione; Dalle politiche all'azione; Ecosistemi; Inclusione sociale e giustizia climatica; Finanziamento della lotta alla siccità; Partenariati pubblico-privati della società civile; Salute.
Ci sarà la sessione di chiusura di alto livello “Turning Drought Resilience Challenges into Action” e la dichiarazione finale della Conferenza includerà raccomandazioni per i paesi per accelerare gli sforzi di resilienza alla siccità nel prossimo decennio. Si concentrerà sull'implementazione delle politiche, sulla resilienza alla siccità nei piani di preparazione dei paesi e sulle strategie di adattamento. Cercherà inoltre di mobilitare risorse per supportare i paesi vulnerabili che affrontano sfide legate alla siccità.
Andrea Meza, vice segretario esecutivo dell'United Nations Convention to Combat Desertification (UNCCD), ha fatto notare che «Le economie sane dipendono da terre sane. Dobbiamo riconoscere con urgenza che la nostra terra e i nostri sistemi naturali sono alleati nelle nostre risposte al cambiamento climatico e alla siccità, e dobbiamo sfruttarli per una gestione integrata e proattiva della siccità. Drought Resilience +10 è un'opportunità cruciale per scambiare conoscenze e creare slancio per la COP16 dell'UNCCD, che si terrà a Riyadh, in Arabia Saudita, dal 2 al 13 dicembre».