Maltempo in Parlamento. M5S e AVS: il piano anti-dissesto di Giorgia Meloni non esiste
Il 25 settembre il ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha risposto a una interrogazione sull'elaborazione e l'operatività del piano sul dissesto idrogeologico dell’onorevole Ilaria Fontana, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione ambiente, è la risposta non ha soddisfatto per nulla la Fontana: «Anche oggi, sul grande piano per la messa in sicurezza dei territori del nostro paese, dal ministro Fratin abbiamo ascoltato parole evanescenti e il solito rivedibile scaricabarile sulle regioni. A dimostrazione, e la cosa ci preoccupa, che in realtà il piano che doveva arrivare la scorsa primavera non c’è. A riprova che il governo Meloni ha disatteso tutti gli impegni presi nei confronti dei cittadini a partire dall'alluvione del 2023, quando, in modo anche roboante, fu annunciato il fantomatico piano anti-dissesto. Così i cittadini vengono lasciati soli. Anzi, oltre al danno per loro il ministro Musumeci paventa anche la beffa, vale a dire l’obbligo di una polizza sulla casa per le calamità naturali. Contemporaneamente però si dà la colpa di tutto al “Green Deal”, come fanno ogni giorno Meloni, Salvini, Urso e tutto il resto della squadra. Eppure prevenire costa meno che curare: quando questo governo se ne accorgerà sarà sempre troppo tardi».
Anche il vicecapogruppo alla Camera Agostino Santillo ha replicato a Fratin: «Dopo la risposta del ministro al question time, possiamo finalmente dire al ministro Musumeci che il Piano del dissesto idrogeologico nazionale non esiste. Finalmente possiamo dire la verità. Mentre dopo l'alluvione 2023 si tuonava che lo Stato non è un bancomat, dopo un anno, nuovamente, quelle persone, mentre stanno ancora spalando il fango, si sentono dire che la regione Emilia-Romagna è stata incapace di spendere i soldi. Tutto ciò è indegno per quelle popolazioni che sono colpite dalle alluvioni. La fiera delle ipocrisie è completata dall'intera parte governativa. Voglio ricordare che il Ministro Giorgetti l'altro ieri ha detto che è i fenomeni meteo avversi costano troppo. Ci è arrivato soltanto oggi il ministro dell'economia a pensare questo? Poi, dell'idea che avete per dare una risposta concreta basta guardare alle parole annunciate da Musumeci, secondo il quale ci dovrebbe essere un'assicurazione catastrofale. Quindi, secondo lui è soltanto un problema di ristoro del danno. Ministro Fratin, gli faccia capire che invece è un problema di tutela della vita umana, delle infrastrutture e anche dei beni storico-monumentali. Poi gli fa eco, proprio oggi, il Ministro Lollobrigida che addirittura arriva a dire che l'assicurazione catastrofale deve essere nella stessa modalità di quella della Sanità. Così i più abbienti potranno farla, i meno abbienti si attaccano, così si dice. Infine, non poteva mancare dalle dichiarazioni pubbliche quella del ministro Salvini, il quale l'altro ieri ha detto che il dissesto si ferma con le infrastrutture. Certo che si ferma con le infrastrutture, però, Ministro Fratin, gli faccia capire che si ferma con le infrastrutture che servono, con le infrastrutture prioritarie, non con le non prioritarie, come il ponte sullo Stretto. Voi vi state sforzando di trovare 15 miliardi di euro per un'opera non prioritaria, invece di metterli sul rischio idrogeologico. Noi, a differenza vostra, abbiamo trovato 15 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di cui 2,5 destinati alla gestione del rischio alluvioni e del dissesto idrogeologico, voi alla prima legge di bilancio avete tolto, nel 2022, 350 milioni al dissesto idrogeologico. Noi abbiamo fatto i fatti, voi soltanto le promesse».
In una nota deputati e senatori M5s delle commissioni Attività Produttive, Agricoltura e Ambiente scrivono che «Il paragone di Lollobrigida tra le polizze legate agli eventi catastrofali e quelle sanitarie è sconfortante, classista e irriguardoso nei confronti dei cittadini che ancora stanno spalando il fango. I patrioti “cozze e pecorino” sono così: passano le giornate a ignorare il cambiamento climatico e ad attaccare a testa bassa il “Green Deal”, emulando la premier Meloni. Poi però, di fronte a un’alluvione, fanno ricadere sui cittadini il peso dei disastri causati da quel clima di cui loro negano il cambiamento. Inoltre si tratterebbe di un regalo ghiotto per il settore assicurativo, i cui extraprofitti non sono mai stati toccati dall’esecutivo Meloni nell’ultimo biennio. L’atteggiamento pilatesco di Lollobrigida e sodali già lo abbiamo “saggiato” quest’estate con la crisi idrica che ha afflitto il Sud: ora tocca agli alluvionati di Emilia Romagna e Marche. Oltretutto, nella squadra di Giorgia Meloni chiunque si sveglia al mattino dice una cosa diversa su queste fantomatiche polizze: Salvini e Fratin dicono che sono una follia, Musumeci e Lollobrigida le vogliono praticamente obbligatorie. A chi bisogna dar retta?»
All’attacco del governo era già andata afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia: »Sono ormai due anni che stiamo chiedendo al governo Meloni di mettere in cima all’agenda politica l’emergenza climatica. Adesso interi territori, a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, sono in ginocchio per il maltempo. Eppure, nonostante questa situazione drammatica, causata da alluvioni, frane, smottamenti ed esondazioni, l’esecutivo è sordo alle nostre richieste, bollando il nostro approccio alla crisi climatica come ideologico. Il governo Meloni dica in concreto quante risorse saranno stanziate in manovra per promuovere politiche di adattamento climatico, per la protezione del suolo, per la riduzione del rischio idrogeologico, per la sicurezza delle persone che vivono in aree ad alta pericolosità. E’ da irresponsabili non agire per ridurre le emissioni climalteranti che aggravano l’effetto serra e modificano il clima globale. Gli errori di questo governo sono evidenti, e proseguire sulla strada dei combustibili fossili ad alto impatto, come il gas, non farà che peggiorare la situazione climatica e mettere a rischio ulteriormente la nostra sicurezza. Ringraziamo i sindaci, i tanti volontari e la protezione civile, che in queste ore critiche stanno operando instancabilmente. E’ora di cambiare rotta e di lavorare seriamente non sull’emergenza ma sulla prevenzione».
E anche il portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli aveva attaccato la sortita di Lollobrigida: «La risposta della destra alla crisi climatica: assicuratevi. Mentre è proprio il governo che dovrebbe assicurare i cittadini varando un piano contro la crisi climatica ed erogando immediatamente i fondi promessi l’anno scorso agli alluvionati. Abbiamo un governo fallimentare che non cura il futuro dell’Italia. La destra intanto litiga sulle assicurazioni».
Poi Bonelli aveva nuovamente attaccato la premier Meloni: «Il governo si è totalmente disinteressato di quanto stava accadendo in Sicilia con la siccità: con vigneti e agrumeti estirpati o degli animali abbattuti a causa della carenza di acqua, o delle alluvioni che si sono abbattute in Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia. Ora la risposta del governo alla crisi climatica è la polizza assicurativa a carico di famiglie e imprese. Mi accusano di aver iniziato una polemica sull’alluvione, ma contesto alla premier, e lo rifaccio, che mentre l’Emilia Romagna e le Marche andavano sott’acqua lei all’assemblea di Confindustria diceva che la transizione ecologica è un disastro mentre da quando è al governo si rifiuta, strategicamente, di non vedere i disastri causati dalla crisi climatica che dall’inizio di questa legislatura sono rilevanti dal punto di vista economico oltre 40 miliardi di euro. Contesto questa solidarietà ipocrita da parte di chi si rifiuta di ascoltare la scienza e guardare la realtà. Poi il governo Meloni attacca i comuni e la regione Emilia Romagna accusandola di non aver speso i soldi , ma è il commissario Figliuolo nominato dalla Meloni che non spende i soldi considerato che su 1,3 ne ha erogati 30 milioni dopo un anno e mezzo. Piuttosto Meloni chieda al ministro Pichetto Fratin perché tiene fermo il piano per la difesa idrogeologica in Emilia Romagna. Non c’è un singolo provvedimento del governo che non aggredisce i parchi, animali ,territorio o qualità dell’aria. L’unica strategia messa in atto dal governo Meloni è fermare la transizione ecologica al fine di mantenere lo status quo. Il Consiglio dei ministri ha stanziato da 20 milioni di euro per l’emergenza, ma non c’è nulla sulla prevenzione».