L’Ispra: il 94% dei Comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni o erosione costiera
Le piogge stanno dando un po’ di tregua, ma dopo tre giorni dalla comparsa dalle prime precipitazioni che hanno poi portato all’esondazione di quattro fiumi, è ancora allerta rossa in Emilia Romagna. L’attenzione non può calare perché i corsi d’acqua continuano a scorrere gonfi e i terreni restano a rischio frane e colate di fango. Si contano ancora un migliaio di sfollati e si cercano due dispersi nel ravennate. È proprio la provincia di Ravenna a destare soprattutto preoccupazione, anche se ingenti danni si contano un po’ dappertutto, in Romagna e anche nel bolognese. A Lugo i pazienti dell’ospedale sono stati trasferiti e per un’altra notte la cittadinanza è stata sollecitata dal sindaco a rispettare l’ordinanza che prevede di cercare riparo nei piani alti degli edifici. I vigili del fuoco sono intervenuti con oltre mille interventi in tutta la regione per soccorrere le persone, far funzionare le pompe idrovore, cercare i dispersi. L’Unità sanitaria locale ha diramato un numero telefonico da poter chiamare per ricevere assistenza psicologica.
Anche nelle Marche, dove pure questa mattina è tornato a farsi vedere il sole, restano numerose le zone ancora allagate. Per la seconda notte consecutiva le 150 unità di pompieri impegnate nella regione hanno agito senza sosta, compiendo complessivamente oltre 700 interventi per rispondere alle richieste dei cittadini.
In entrambe le regioni resta il blocco del traffico lungo alcune strade, mentre soltanto in alcuni tratti del ravennate viene mantenuta la chiusura delle linee ferroviarie.
E mentre esplode una polemica politica, con il ministro Musumeci che attacca l’amministrazione dell’Emilia Romagna, mentre i geologi sottolineano l’importanza di non imbrigliare e cementificare attorno ai fiumi «senza se e senza ma», l’Ispra diffonde una nota in cui si ricorda un dato che dovrebbe far molto riflettere: «Il 94% dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni o erosione costiera, 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni». Tutto messo nero su bianco nel Rapporto ISPRA, 2021. «Stiamo lavorando all’edizione 2024 che verrà pubblicata all’inizio del prossimo anno», fanno sapere i vertici dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Ma intanto tutti i dati fin qui raccolti e analizzati sono resi pubblici tramite la Piattaforma nazionale IdroGEO «facile strumento da usare, anche con smartphone, per favorire una maggiore consapevolezza sui rischi che interessano il proprio territorio».