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Migrare in casa: le migrazioni climatiche in Italia sono già realtà

La nuova emergenza svelata da un libro di Virginia Della Sala pubblicato da “VerdeNero Inchiete” in collaborazione con Legambiente
 |  Crisi climatica e adattamento

L’Italia si trova nel cuore di un hotspot climatico, un’area dove il cambiamento climatico colpisce più duramente della media. Il consumo di suolo cresce senza sosta, mentre alluvioni, frane, tempeste, incendi e siccità devastano il territorio. Piove sempre meno, e se piove le precipitazioni creano distruzione. Le aziende colpite raramente riescono a ripartire, agricoltori e allevatori sono in ginocchio, il turismo di montagna è a rischio per la mancanza di neve e i litorali sono erosi dall’innalzamento del livello dei mari. In questo scenario, migliaia di persone sono costrette ad abbandonare casa e lavoro, in cerca di un luogo dove ricominciare. Sono i nuovi migranti climatici: italiani in fuga da fenomeni distruttivi ed eventi meteorologici estremi dovuti alla crisi climatica. Dove vanno a vivere? Quali sono le prospettive per chi non ha più una casa? E per chi lavorava a stretto contatto con il territorio? E’ il tema dell’inchiesta giornalistica “Migrare in casa” di Virginia Della Sala, pubblicata da Edizioni Ambiente all’interno della nuova collana VerdeNero Inchieste, realizzata in collaborazione con Legambiente, per mettere sotto la lente i temi ambientali più urgenti.

Virginia Della Sala è una giornalista d’inchiesta che scrive di ambiente, digitale e cronaca per il Fatto Quotidiano. Ha collaborato con Repubblica.it e con l’Huffington Post. Ha vinto nel 2015 il premio giornalistico Miriam Mafai e nel 2019 il premio di scrittura Indro Montanelli nella sezione “Giovani” e nel  suo libro racconta le storie di chi ha perso tutto e di chi teme per il futuro, soffermandosi in particolare su casi di alluvioni e siccità, sulla crisi delle aree montane, sull'erosione costiera e sugli impatti devastanti che la crisi climatica sta avendo sul comparto agricolo. Racconta così la realtà dei nuovi migranti climatici nel nostro Paese: italiani costretti ad abbandonare casa e lavoro a causa di eventi meteorologici estremi, dovuti al cambiamento climatico. Il tutto dimostrando in maniera definitiva che il fenomeno della migrazione climatica, spesso associato a luoghi esotici e lontani, è già una realtà nel nostro Paese, e sollevando al contempo interrogativi cruciali sul ruolo e sulle responsabilità della politica e delle istituzioni.

Marco Travaglio scrive nella prefazione: «Questo libro ha molti pregi, ma il principale è metterci fretta. Ci illudiamo di avere sempre tempo. Ma i fatti e i numeri raccontati da Virginia Della Sala ci dicono che il cambiamento climatico non aspetta. Niente ci sposta, nessuno ci salva».

L’inchiesta “Migrare in casa” di Virginia Della Sala sostiene la campagna “Change Climate Change” di Legambiente, contro le cause e i responsabili della crisi climatica e presentandola Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha detto: «Come Legambiente, siamo felici di questa collaborazione storica con la collana VerdeNero. “Migrare in casa” è un racconto puntuale e documentato degli effetti dell’accelerazione della crisi climatica che si manifesta con l’intensificarsi di fenomeni meteo estremi come alluvioni e piogge intense (come quelli che hanno flagellato in questi giorni Puglia, Emilia-Romagna e Marche), trombe d’aria, esondazioni, frane, grandinate, mareggiate, con danni ingenti sull’ambiente, sull’economia del Paese e sulle nostre vite. Per capire la portata del problema, secondo il nostro osservatorio Città Clima l’Italia ha registrato nel 2023 ben 378 eventi estremi, +22% rispetto al 2022. Una situazione di criticità che è possibile contrastare con politiche climatiche ambiziose, superando la logica dell’emergenza, agendo invece sulla prevenzione. Le soluzioni ci sono, è arrivato il momento di metterle in atto, come chiediamo con forza anche attraverso la campagna ‘Change Climate Change’”».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.