Skip to main content

Pichetto Fratin vuole ritornare al nucleare entro quest’anno. Wwf: così ritarda l'azione per il clima

Invece di rilanciare idee vecchie di decenni, si apra un confronto con il mondo scientifico e la società civile
 |  Crisi climatica e adattamento

Il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) Pichetto Fratin ha subito rassicurato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini che si è lamentato con il governo per i ritardi che si starebbero accumulando sul fantomatico ritorno al nucleare: «Entro la fine dell’anno contiamo di avviare l’iter legislativo per ritornare ad usare questa tecnologia».

Il Wwf fa notare che pur di ingraziarsi il Presidente di Confindustria il ministro del MASE si dimentica della volontà dei cittadini italiani che si sono pronunciati contro l’energia nucleare in due referendum, nel 1987 e nel 2011. 

Per il Panda italiano, «Questo ennesimo tentativo di “ritorno” al nucleare è l’ennesima presa in giro degli italiani che serve soltanto a ritardare le scelte necessarie sulla decarbonizzazione e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili già oggi più sicure, più efficaci e più economiche dell’energia nucleare. Sarebbe auspicabile che il Ministro Pichetto Fratin volesse aprire un confronto vero con il mondo scientifico e con tutta la società civile su questi temi, invece che limitarsi a rilanciare idee vecchie di decenni».

Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia  conclude: «Il ministro Pichetto Fratin deve accelerare la transizione oggi, e invece perde tempo con una tecnologia, il nucleare, che, anche volendo dimenticare tutti i suoi problemi – e noi del Wwf non possiamo dimenticarli - ci metterebbe comunque almeno 20 anni per vedere la luce. Un vero e proprio spreco di tempo (ancora!) e risorse, anche perché i territori non accetteranno le centrali nucleari, grandi o piccole che siano».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.