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Con 163 mln di euro la Sardegna completerà la diga sul rio Monti Nieddu, attesa da 50 anni

Gargano (Anbi): «È molto importante che in Italia si stia riavviando una stagione di nuove infrastrutture idrauliche, indispensabili per adeguare i territori alle mutate condizioni climatiche»
 |  Crisi climatica e adattamento

Una delle più grandi opere infrastrutturali incompiute della Sardegna, la diga sul rio Monti Nieddu – nel territorio di Sarroch, Comune all’interno della Città metropolitana di Cagliari – sarà completata entro fine 2028 grazie a un investimento da 163 mln di euro.

Ad annunciarlo è l’associazione dei Consorzi di bonifica (Anbi), lasciando intravedere la parola fine su un progetto che è nato circa cinquant’anni fa ma non è mai stato portato a termine. La siccità in corso sull’isola, provocata dalla crisi climatica, ha dato la spinta finale per premere il pedale sull’acceleratore.

Il Consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale ha infatti avviato l'iter operativo per il completamento della diga, con l’avvio dei lavori è previsto nell'autunno 2025. «La Sardegna conferma così la capacità di intervento, che le ha fin qui permesso di superare, meglio di altri territori, crisi idriche divenute sempre più ricorrenti – commenta Francesco Vincenzi, presidente di Anbi – Determinante è la multifunzionalità delle opere così come l'efficienza delle reti idriche, affinchè le risorse stoccate possano proficuamente raggiungere i territori».

La diga sul rio Monti Nieddu è elemento determinante per lo schema idrico del territorio sud‐occidentale della Sardegna, mirato a garantire l'approvvigionamento d' acqua al potabilizzatore di Sarroch, l´irrigazione della piana di Pula, la sicurezza idrogeologica a valle. Il bacino principale verrà in futuro alimentato anche dalle acque del vicino invaso sul rio Is Canargius, convogliate tramite una galleria di interconnessione; la realizzazione di questa infrastruttura richiederà l'investimento di circa 25 milioni di euro. 

Parere favorevole di fattibilità tecnico - economica per il recupero dell'invaso Timpa Pantaleo sul torrente Lordo è stato inoltre espresso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell'ambito del P.n.i.i.s.s.i. (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico); l'opera è ubicata in comune di Siderno. L'importo dei lavori ammonta a. 24,9 mln di euro sono previsti la messa in sicurezza del pozzo di accesso alla camera di manovra delle paratoie, il ripristino della corretta funzionalità del serbatoio, il consolidamento del versante in destra idraulica dell'invaso, le opere accessorie.

«È molto importante che in Italia si stia riavviando una stagione di nuove infrastrutture idrauliche, indispensabili per adeguare i territori alle mutate condizioni climatiche. È fondamentale, però, che sul futuro idrico del Paese si sviluppi un dibattito scevro da pregiudizi e ideologismi, attento all'innovazione tecnologica ed alla sicurezza dei territori», conclude Massimo Gargano, dg Anbi.

Redazione Greenreport

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