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Diluvio in Nigeria nello Stato di Boko Haram

Crolla una diga dopo piogge torrenziali Centinaia di morti, migliaia di sfollati. Danni incalcolabili
 |  Crisi climatica e adattamento

Centinaia di persone sono rimaste uccise e nessuno sa ancora quanti sono i dispersi dopo le devastanti inondazioni che hanno travolto lo Stato nord-orientale del Borno in Nigeria, noto per essere il luogo di origine delle  famigerate milizie jihadiste di Boko Haram che insanguinano e terrorizzano l’area da oltre un decennio, causando circa 35.000 vittime e oltre 2,6 milioni di sfollati..

Secondo le autorità locali l'inondazione è la peggiore che lo Stato di Borno abbia visto nei ultimi decenni, causata da un vero e proprio diluvio che ha colpito la regione il 10 settembre,  quando forti piogge hanno causato la rottura degli argini della diga di Alau. Il governatore di Borno Babagana Umara Zulum ha detto che «L'alluvione ha seppellito un quarto della capitale dello stato, Maiduguri, e ha colpito fino a 1 milione di persone».

In una dichiarazione pubblicata su X, Il Presidente della Nigeria Bola Tinubu  ha espresso «Profonda preoccupazione per l'alluvione in alcune parti di Maiduguri, la capitale dello Stato di Borno. La peggiore alluvione degli ultimi decenni ha sfollato migliaia di residenti e ha colpito strutture come l'ufficio postale e il Maiduguri Teaching Hospital. Il Presidente Tinubu esprime le sue più sentite condoglianze al governo e alla popolazione dello Stato, in particolare alle famiglie che hanno perso i propri mezzi di sostentamento a causa del disastro innescato dallo straripamento della diga di Alau. Mentre le autorità competenti stanno ancora valutando i danni causati dall'alluvione, il Presidente chiede l'immediata evacuazione delle persone dalle aree colpite. Il Presidente Tinubu assicura al Governatore Babagana Umara Zulum che il Governo federale è pronto a collaborare per soddisfare le immediate esigenze umanitarie delle persone colpite. Ordina alla National Emergency Management Agency di assistere le vittime dell'alluvione. Il Presidente rimane impegnato a mobilitare risorse federali per supportare lo Stato in questo momento difficile«.

L'acqua ha sommerso intere zone residenziali e danneggiato edifici, tra cui il Borno State Museum Park, dove, secondo Ali Abatcha Don Best, direttore generale dello zoo di Sanda Kyarimi «L'80% degli animali dello zoo è stato ucciso dalle inondazioni. Diversi animali pericolosi, come coccodrilli e serpenti, sono stati trascinati negli insediamenti umani, esortO le persone a stare attente».

Zubaida Umar, direttrice della National Emergency Management Agency (NEMA) ha riunito urgentemente ilNational Emergency Coordination Forum (ECF) per «Rivedere le strategie e riassegnare le responsabilità di fronte alle attuali realtà nel modello e nella gestione dei disastri a livello nazionale, incluso lo Stato di Borno, dove è in corso un'operazione di ricerca e soccorso. L'attuale tendenza delle inondazioni indica che 29 Stati e 172 LGA (local government areas, ndr)  sono stati colpiti; 1.048.312 persone sono state colpite; 625.239 sfollati e 259 decessi registrati purtroppo. Tuttavia, ad eccezione della gravità dell'incidente nello Stato di Borno a causa della rottura dello  sfioratore  della diga di Alau, la tendenza non indica una deviazione totale dalle previsioni contenute nell'Annual Flood Outlook di quest'anno pubblicato dal NIHSA, che aveva  informato che nei mesi da luglio a settembre 2024, 33 Stati e 135 LGA si sarebbero trovate in aree ad alto rischio di inondazione. Per il periodo tra ottobre e novembre 19, sono stati indicati 44 Stati e LGA. Ci congratuliamo con il Governatore dello Stato di Borno, il governo e la Borno State Emergency Management per essere stati all'altezza della situazione e aver guidato la risposta, il soccorso e l'attivazione dei campi per sfollati interni per le persone colpite. Il nostro intervento in corso negli Stati colpiti include l'impiego di personale aggiuntivo per supportare le operazioni di ricerca e soccorso; distribuzione di attrezzature per la purificazione dell'acqua e di ricerca e soccorso essenziali; fornitura di cibo e articoli non alimentari per supportare le persone colpite e la riabilitazione delle popolazioni sfollate. Attraverso la nostra agenzia, , il governo federale esprime le sue condoglianze a coloro che sono stati colpiti dal disastro dell'alluvione e assicura loro che saranno forniti i soccorsi necessari in modo sostenibile. Apprezziamo il supporto dei nostri partner umanitari e attendiamo con ansia gli sforzi collaborativi sostenuti di tutte le parti interessate per alleviare le sofferenze delle persone colpite e anche mitigare l'impatto degli incidenti di alluvione in tutto il Paese».

Ma la situazione potrebbe essere molto più grave di quella che vogliono far credere nel governo federale di Abuja  mostrando efficienza.  L' International Organization for Migration ha detto che «I danni causati dall'acqua hanno portato al crollo di diverse infrastrutture critiche in Nigeria, tra cui ponti, strade, sistemi elettrici, strutture sanitarie e scuole». Secondo Al Jazeera, sono stati recuperati  molti corpi, tra i quali quello di un neonato la cui famiglia ha atteso i soccorsi per 36 ore dopo aver cercato rifugio su una barca che poi si è capovolta.

In risposta al disastro, il governo nigeriano ha riaperto diversi campi, tra cui il campo di Bakassi e i media locali che hanno riferito che gli sfollati stavano arrivando alla struttura in barca. Il campo di Bakassi per i profughi interni era stato chiuso l'anno scorso dopo aver ospitato migliaia di persone fuggite di fronte all’insurrezione islamista di Boko Haram durata 15 anni.

Inoltre, le acque alte hanno danneggiato circa 110.000 ettari di terreni agricoli, il che aggraverà  notevolmente la crisi della fame preesistente in Nigeria. Il 12 settembre Stéphane Dujarric, il portavoce del segretario generale dell’Onu, ha ricordato durante una conferenza stampa che «Alcune delle aree colpite dalle inondazioni negli Stati di Borno, Adamawa e Yobe stanno affrontando una crisi alimentare e nutrizionale che colpisce 4,8 milioni di persone e mette a rischio la vita di 230.000 bambini di malnutrizione acuta».

L'impatto sull'economia nigeriana sarà fortissimo. Secondo la Fao l'agricoltura contribuisce a circa il 22,35% del prodotto interno lordo della Nigeria, impiegando però oltre il 70% di tutti i nigeriani.

Gli effetti delle inondazioni si aggiungono alle ostilità in corso in Nigeria, causate dall'insurrezione di Boko Haram,

Nell'arco di due settimane, Lo Stato di Yobe, confinante con Borno, è stato devastato da gravi inondazioni e da un mortale attacco terroristico. Dungus Abdulkarim, portavoce della polizia di Yobe, ha dichiarato che «all'inizio di settembre, circa 50 estremisti sono entrati a Yobe in motocicletta, aprendo il fuoco su mercati e case prima di dar loro fuoco, causando almeno 100 vittime. Molti abitanti del villaggio risultano ancora dispersi». E questi attacchi sono stati preceduti e seguiti da altre rappresaglie. Le aree, che sono state devastate dalle inondazioni, sono particolarmente vulnerabili. La scarsa polizia non riesce a occuparsi di un massiccio afflusso di persone in difficoltà. La protezione delle persone  è una seria preoccupazione poiché molti bambini e disabili sono rimasti senza accompagnatori.

Il World Food Programme (WFP) e altre agenzie Onu e organizzazioni umanitarie partenere sono già in prima linea per rispondere a questo disastro, fornendo aiuti e cibo ma avvertono che «E’ fondamentale che i donatori contribuiscano finanziariamente agli sforzi di aiuto, poiché il Piano di risposta umanitaria per la Nigeria da 927 milioni di dollari è stato finanziato solo per il 46%».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.