
A Lonato del Garda sarà l'acciaieria a riscaldare il Comune

Mai come in questi anni l’industria siderurgica italiana, che conta numerose acciaierie in spasmodica ricerca di rilancio (tra cui la più grande d’Europa, l’Ilva di Taranto) si è trovata di fronte all’evidenza che non possono esserci produzione, e dunque lavoro, senza sostenibilità. Ma può un'acciaieria essere sostenibile? Rispondere positivamente a questa domanda è una sfida di primo piano per politica e industria, ma sono ormai molti gli indizi che suggeriscono come, con pragmatismo, le soluzioni più adatte ad ogni territorio possano essere trovate.
L’ultimo esempio in ordine cronologico arriva da Lonato del Garda (BS), dove entro fine 2018 verrà attivato sul territorio comunale il sistema di teleriscaldamento grazie al calore fornito dall'acciaieria del Gruppo Feralpi, tra i più importanti gruppi siderurgici in Europa, che ha sede proprio nel territorio lonatese. Un obiettivo messo nel mirino grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione comunale, il Gruppo Feralpi e la multinazionale francese Engie – già presente nel teleriscaldamento con 10 reti in Italia –, che si occuperà della progettazione e della realizzazione della rete e della distribuzione dell’energia termica: l’investimento, sostenuto pariteticamente tra Feralpi ed Engie, sarà complessivamente di 4 milioni di euro.
«Essere partner di questo progetto – spiega Giovanni Pasini, consigliere delegato di Feralpi Holding – deriva dalla convinzione che solo creando una forte partnership tra pubblico e privato sia possibile ideare una città del futuro dove pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese dialogano e mettono le proprie risorse ed energie a fattor comune. Questo approccio risponde ad un preciso valore, quello di credere nello sviluppo sostenibile. Secondo Feralpi, la produzione industriale non può che essere guidata da criteri di sostenibilità e, quindi, essere fonte di benessere per la Comunità in cui è presente».
Non a caso il Comune di Lonato del Garda ha svolto un ruolo centrale di coordinamento, seguendo l’iter burocratico e autorizzativo affinché il processo si svolgesse secondo i tempi previsti. «Le nuove normative europee – commenta il sindaco Roberto Tardani – promuovono l’utilizzo di calore di recupero da processi industriali all’interno di sistemi di teleriscaldamento efficienti, pertanto il progetto industriale di Feralpi, realizzato con il coinvolgimento di Engie, potrà andare anche a beneficio della nostra comunità, riducendo l’inquinamento da consumi di fonti fossili».
Così entro il prossimo inverno il calore recuperato dai circuiti di raffreddamento dell’acciaieria scalderà gli edifici pubblici del Comune di Lonato, portando nei prossimi anni non solo cospicui risparmi in termini economici, ma contribuendo in modo sostanziale alla tutela dell’ambiente. Sono infatti di duplice natura i vantaggi che porterà l’impianto di teleriscaldamento: vantaggi che iniziano già all’interno dello stabilimento di Feralpi dove l’avvio del recupero del calore, non più disperso in atmosfera, risponde alla necessità di impostare i cicli produttivi secondo logiche circolari con l’abbattimento dei consumi e del relativo impatto ambientale. Riscaldare gli edifici pubblici grazie al calore recuperato equivarrà poi a risparmiare ogni anno 447 TEP (tonnellate di petrolio equivalente), pari a circa 20 autocisterne, mentre in termini di CO2, il progetto porterà a ridurre le emissioni di 1.059 tonnellate l’anno. Sempre in chiave ambientale, ci sarà una riduzione del consumo di acqua pari a quella che, altrimenti, verrebbe dispersa nelle colonne di vapore acqueo in corrispondenza delle torri di raffreddamento dello stabilimento siderurgico. Lonato del Garda sarà anche più sicura, grazie alla dismissione di centrali termiche alimentate da fonti fossili sostituite dal calore fornito dal teleriscaldamento. Non da ultimo, il Comune vedrà una riduzione dei costi sostenuti per il riscaldamento dei propri edifici, con un vantaggio diretto per tutti i cittadini lonatesi.
«In un contesto in cui il 50% delle emissioni di CO2 e Pm10 sono generate dagli impianti di riscaldamento domestici, la scelta del teleriscaldamento è, dal punto di vista tecnologico – conclude Matthieu Bonvoisin, amministratore delegato di Engie Reti calore – la migliore soluzione per ridurre gli impatti ambientali. Questa scelta è ancora più efficiente se realizzata con un processo di integrazione nelle realtà locali e a fianco delle istituzioni».
L. A.
