
Il Movimento cattolico mondiale per il clima ad Assisi: disinvestire dai combustibili fossili

Si è conclusa nella città di San Francesco la tre giorni del Global catholic climate movement (Movimento cattolico mondiale per il clima ), ospitata dall’Istituto Serafico di Assisi, che ha indicato i temi prioritari e stilato una road map di avvicinamento agli obiettivi della campagna internazionale per il disinvestimento dalle fonti fossili.
L’Istituto Serafico di Assisi, dove si è tenuto il summit del Global catholic climate movement, è un centro specializzato nella ricerca medico-scientifica e riabilitazione di giovani con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali: accoglie e cura oltre 150 giovani pazienti, provenienti da ogni parte d’Italia e non solo. Fornisce annualmente 11.000 trattamenti riabilitativi e più di 12.000 trattamenti educativi-occupazionali grazie anche alla professionalità di medici e operatori specializzati volta a garantire benessere a misura di disabile. la presidente dell’Istituto, Francesca Di Maolo, ha detto: «Abbiamo accolto molto volentieri questo primo incontro e il team riunitosi qui ad Assisi Da tempo abbiamo deciso di inserire tra le attività riabilitative anche la relazione con l’ambiente e la ricca essenzialità che la terra ci sa offrire, coniugando l’attenzione verso i nostri ragazzi con l’attenzione verso quello che circonda e pervade la vita loro e di ognuno di noi. E’ un’attenzione a 360 gradi che parte dai nostri piccoli, transita ai nostri operatori e coinvolge i nostri luoghi di vita».
Gli organizzatori del meeting al quale hanno partecipato delegati provenienti da Polonia, Argentina, Ecuador, Brasile, Usa e Italia, ricordano che «Sono passati quattro mesi da quando 40 istituzioni e organizzazioni cattoliche in rappresentanza di ogni parte del pianeta hanno annunciato di aver abbondonato il sostegno finanziario ai combustibili fossili e gettato le basi per un’economia a impatto zero di carbonio. Proprio ad Assisi, città di San Francesco e luogo sacro profondamente significativo per 1,2 miliardi di cattolici in tutto il mondo, meta ogni anno di numerosi pellegrinaggi, tre diverse organizzazioni religiose il Sacro Convento, la Diocesi e l’Istituto Serafico di Assisi hanno scelto di aderire alla campagna sulla base anche degli insegnamenti di Papa Francesco nell’enciclica Laudato Sì, che sottolinea l’importanza di dar vita a un modello che sia più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale e che preveda un’accelerazione nel processo di transizione dalle fonti fossili di energia a quelle rinnovabili».
Si è trattato di una tre giorni all’insegna della condivisione, dei contatti con il mondo religioso e delle istituzioni e un primo lavoro di stesura di azioni ed obiettivi che vedrà sia la città di Assisi che il Serafico come fulcro delle attività del Movimento in Italia, con l’obiettivo costante di vedere l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco tradotta in buone prassi, azioni e iniziative a salvaguardia del creato e dell’ambiente dove viviamo.
Tomas Insua, direttore esecutivo del Global catholic climate movement, ha concluso: «La scelta di tenere questi primi lavori all'Istituto Serafico di Assisi nasce come segno della Cura del Creato a partire dai più deboli e di quella ecologia integrale che ha a cuore tutta l'umanità ed il Creato nelle sue fragilità e vulnerabilità. Siamo stati accolti in maniera eccellente non solo dalle persone incontrate, ma anche i luoghi dove il Serafico cura i propri ragazzi e dove in questi giorni abbiamo focalizzato i prossimi impegni del Movimento, esprimono un’attenzione di altissimo livello verso il mondo circostante e la sua salvaguardia. Qui al Serafico si intuiscono già come realizzate tante delle indicazioni che la Laudato Sì’ ci offre per essere attenti a noi, al prossimo e al Creato che ci accoglie».
