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Arriva dalla geotermia il 73,2% dell'elettricità rinnovabile toscana, e crescerà ancora

Da Regione e Università di Pisa il progetto Toscana Green 2050, per definire il potenziale delle energie pulite sul territorio da qui a trent’anni
 |  Crisi climatica e adattamento

In Toscana si consumano poco meno di 21mila GWh di energia elettrica, 16mila circa dei quali sono prodotti all’interno del territorio (e dunque altri 5.500 li importiamo). Da dove arrivano? Secondo i dati forniti oggi dalla Regione in maggioranza (53%) da rinnovabili: 8.450 Gwh l’anno. Un risultato che è reso possibile soltanto dalla presenza – e dalla coltivazione – sul territorio della geotermia, che è «la principale fonte rinnovabile disponibile in Toscana». Il calore della terra ha permesso infatti alla Toscana di generare nell’ultimo anno 6.185 Gwh, ovvero il 39% della produzione di energia elettrica totale e ben il 73,2% di quella proveniente da fonti rinnovabili. Un contributo straordinario sul quale la Regione continuerà a puntare ancora per rendere la Toscana una regione “carbon-free”, autosufficiente nella produzione di energia elettrica così da non dover più bruciare fonti fossili e poter combattere fino in fondo i cambiamenti climatici.

È quanto è stato annunciato oggi a Firenze – dopo l’anticipazione offerta a settembre dall’assessore Ciuffo durante la prima conferenza di alto livello dell’Alleanza globale per la geotermia – presentando il progetto Toscana Green 2050 che vede la Regione collaborare con l’Università di Pisa (e in particolare con i professori Giglioli e Sbrana) per definire il potenziale delle energie rinnovabili in Toscana al 2050, tenendo conto delle possibili evoluzioni tecnologiche e come «centrale» lo sviluppo della geotermia: il progetto prevede di valutare le riserve geotermiche a disposizione per capire i possibili sviluppi, soprattutto di tipo tecnologico, e di analizzare anche le altre rinnovabili.

«Il tema della lotta ai cambiamenti climatici è vero, profondo ed è con questo che tutti dovranno misurarsi – ha commentato il presidente Rossi – Puntiamo ad una Toscana capace di ridurre del 95% le proprie emissioni in atmosfera, producendo più energia attraverso le fonti rinnovabili, non ampliando la presenza della geotermia, ma aumentando la produzione di energia da fonte geotermica. È per questo che abbiamo deciso di affidare all'Università di Pisa un incarico per la redazione di un Progetto carbon free, i cui dettagli presenteremo nella metà del 2018».

Al momento è noto che il documento fornito al dipartimento di Ingegneria dell'energia di Pisa per gli approfondimenti prevede per la Toscana all'orizzonte 2050 due scenari: il primo tendenziale, dove si prevede che in assenza di interventi normativi e tecnologici – e ipotizzando una crescita in linea con l'andamento del Pil – si arriverebbe ad una produzione di energia da fonti rinnovabili di 13.900 GWh, di cui il 68% da fonte geotermica (circa 9.450 GWh, ovvero con un incremento di circa il 53% rispetto al dato attuale).

Il secondo scenario, ricavato dalla Roadmap europea al 2050, è più sfidante: tiene conto di elementi tecnologici innovativi di forte impatto e prevede di arrivare a 27.500 Gwh da rinnovabili.

In entrambi  i casi l'obiettivo è quello di abbattere le emissioni di CO2 tra l'80 e il 95% grazie allo sviluppo delle fonti pulite: all'Università di Pisa è stato chiesto di effettuare gli opportuni approfondimenti per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico, la produttività delle rinnovabili, e in particolare le possibilità di sviluppo della geotermia dato il ruolo imprescindibile per la produzione di energia pulita date le caratteristiche della nostra regione.

L. A.

Redazione Greenreport

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