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Auto pulite, Greenpeace: «La Commissione Ue ignora il potenziale della mobilità rinnovabile e condivisa»

Pacchetto che deriva dall'ossessione del XX secolo per l'auto passeggeri e il motore a combustione
 |  Crisi climatica e adattamento

Greenpeace ritiene che il pacchetto di misure per il settore trasporti – chiamato auto pulite -  approvato ieri dalla Commissione Europea  «manchi di una visione ambiziosa del futuro, fondata necessariamente su una mobilità alimentata da fonti rinnovabili e condivisa».  Greenpeace ricorda che «dal 2013 nell’Ue le emissioni di gas serra dal settore trasporti sono costantemente aumentate. Secondo l’Agenzia Europea dell’ambiente, il trasporto su strada rappresenta il 73% delle emissioni del settore trasporti e il 44,5% viene dalle auto private».

La direttrice per la politica climatica di Greenpeace European Unit, Ansgar Kiene, boccia senza mezzi termini le misure presentate ieri con grande enfasi dalla Commissione Ue: «Queste misure provengono sostanzialmente dall'ossessione del XX secolo per l'auto passeggeri e il motore a combustione. I governi di molte città in Europa sono già anni luce avanti e stanno denunciando l’influenza  delle lobby dell’auto sulla Commissione. Solo con meno automobili sulle strade, un impegno costante per l'energia rinnovabile e un migliore accesso a modelli di trasporto puliti, intelligenti e condivisi, l'Ue  potrà centrare i suoi  obiettivi per il cambiamento climatico e migliorare l'aria che respiriamo».

Greenpeace Italia sottolinea che «I  governi nazionali e il Parlamento Europeo hanno ora l’opportunità di modificare la proposta venuta dalla Commissione».

Redazione Greenreport

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