La roadmap polare di Copernicus e il cambiamento climatico
La EU Polar Task Force presenta la sua Copernicus Polar Roadmap , un piano strategico per l'evoluzione dell'osservazione della Terra nelle regioni polari nei prossimi 5 – 10 anni che «Delinea le misure necessarie per garantire che i servizi di osservazione EU Copernicus Earth continuino a svilupparsi e ad adattarsi alle esigenze in rapida evoluzione delle regioni polari».
In particolare, la roadmap prevede la creazione di un Polar Hub per garantire che i satelliti e altri sistemi di osservazione dell'Ue forniscano dati su misura per le regioni artiche e antartiche.
Il Joint Research Centre dell’Unione europea (JRC) ricorda che «Le regioni artiche, che hanno un immenso significato globale, stanno vivendo cambiamenti senza precedenti. Riscaldandosi a un ritmo circa quattro volte più veloce della media globale, l'Artico è sempre più un punto focale per le sfide legate al clima. Lo scioglimento dei ghiacci della regione, lo scongelamento del permafrost e il rapido cambiamento degli ecosistemi hanno implicazioni di vasta portata per la sicurezza globale, l'approvvigionamento energetico, i trasporti e la sostenibilità ambientale. Le tecnologie di osservazione della Terra, in particolare quelle fornite da Copernicus (la componente di osservazione della Terra del programma spaziale dell'Ue), sono diventate essenziali per lo sviluppo e l'attuazione di politiche che affrontano queste complesse sfide».
Copernicus è un elemento centrale della strategia polare dell'Ue, che utilizza satelliti e altri strumenti per contribuire a monitorare e comprendere i rapidi cambiamenti che si verificano nelle regioni artiche. Negli ultimi anni la Commissione europea ha lavorato a stretto contatto con diversi stakeholders per comprendere meglio le esigenze delle comunità delle regioni polari. Questo ha contribuito a creare un sistema di osservazione polare Copernicus che combina dati satellitari, misurazioni a terra e sistemi avanzati di modellazione computerizzata. E che aiuta i responsabili politici, gli scienziati e le comunità locali a prendere decisioni migliori sulla base di informazioni accurate e tempestive.
Ma nelle regioni polari la situazione sta cambiando rapidamente e per affrontare le nuove sfide poste dal riscaldamento globale nel 2022 è stata istituita una Polar Task Force composta da esperti di alto livello e che garantisce che le capacità di osservazione polare dell'Ue fornite da Copernicus continuino ad evolversi e ad adattarsi alle nuove realtà.
La nuova roadmap elaborata dalla Polar Task Force identifica le aree di miglioramento dell'osservazione polare per garantire che Copernicus continui a fornire dati su misura per monitorare efficacemente gli sviluppi nelle regioni polari.
I dati di Copernicus confluiscono in quattro poli tematici, che sono punti di accesso unici ai dati Copernicus. Questi hub forniscono informazioni e analisi di diversi settori politici, tra cui l'Artico, la salute, l'energia e le osservazioni costiere. La roadmap sottolinea la necessità di «Rafforzare e interconnettere i quattro Copernicus Thematic Hubs. In particolare, l’Arctic Hub deve essere ampliato in un Polar Hub che copra sia l'Artico che l'Antartide. Il rafforzamento degli hub e la creazione di un Polar Hub dedicato aiuteranno l'Ue ad attuare più efficacemente la sua politica artica e ad affrontare le più ampie sfide ambientali e geopolitiche legate alle regioni polari.
E’ fondamentale sviluppare nuovi prodotti di osservazione della Terra (relativi alle condizioni del ghiaccio marino, delle calotte glaciali e dei ghiacciai) e migliorare l'accuratezza di quelli esistenti per adattare meglio i dati di Copernicus alla scienza e alle politiche polari. Le raccomandazioni includono la continua ricerca scientifica sui processi polari e una stretta cooperazione con attività di ricerca simili come l' ESA Climate Change Initiative e i progetti di ricerca Horizon. Questo può aiutare a sviluppare ulteriormente algoritmi nuovi e migliorati, tecniche avanzate di assimilazione dei dati e le capacità di previsione. Al JRC evidenziano che «Tutto questo è fondamentale per il monitoraggio di problemi come lo scongelamento del permafrost, un processo che può portare a gravi danni alle infrastrutture, con effetti a catena per l'ambiente. Se siamo in grado di monitorare meglio questi cambiamenti, possiamo mitigare il loro impatto, proteggendo sia l'ambiente che le comunità a rischio».
Dati precisi e tempestivi sullo scioglimento del ghiaccio marino, le condizioni dei ghiacciai e i livelli della copertura nevosa sono vitali per comprendere i rapidi cambiamenti ambientali nelle regioni artiche e antartiche. I problemi di finanziamento e la lontananza delle regioni polari rendono molto più difficile calibrare correttamente i dati satellitari con le misurazioni a terra. La roadmap delinea misure pratiche per superare queste sfide, come la standardizzazione dei dati e il rafforzamento della cooperazione attraverso organizzazioni internazionali e piattaforme scientifiche. Per il JRC «Questi miglioramenti consentiranno alle comunità locali e ai responsabili politici di rispondere in modo più efficace a questi cambiamenti, che hanno implicazioni significative per il clima globale e per gli ecosistemi locali».
La roadmap definirà come in futuro monitoreremo e proteggeremo le regioni polari. Il successo cdella sua attuazione influenzerà direttamente la capacità di salvaguardare le regioni polari e, per estensione, il clima e gli ecosistemi globali e il JRC conclude: «Questo è particolarmente importante per i responsabili politici, gli scienziati e le comunità locali e indigene. Con l'aumentare della pressione su queste regioni, l'impegno dell'Ue a utilizzare tecnologie avanzate di osservazione della Terra sarà fondamentale per salvaguardare il futuro del nostro pianeta».