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Saranno consegnati nel 2027, di stanza anche in Italia. Ma per la prevenzione serve di più

Contro gli incendi boschivi l’Ue ha messo in produzione 12 nuovi canadair e una serie di elicotteri

Lenarčič: «In quest'epoca caratterizzata dalla crisi climatica le stagioni degli incendi diventano più lunghe, mortali e imprevedibili»
 |  Crisi climatica e adattamento

Mentre la Grecia brucia la Commissione europea ha annunciato oggi la messa in produzione di 12 nuovi aerei antincendio modello canadair, che andranno a costituire la flotta permanente rescEu grazie agli accordi firmati da diversi Stati membri e la Canadian commercial corporation.

I canadair saranno distribuiti tra Croazia, Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna, insieme a una serie di elicotteri antincendio: si prevede che i primi aerei saranno consegnati nel 2027, mentre un primo lotto di elicotteri dovrebbe arrivare nel 2026.

Gli aerei saranno finanziati dalla Commissione europea diventeranno il nucleo della risposta dell'Ue alle crisi create dagli incendi boschivi, pronti a essere dispiegati quando un Paese lo richiede come sostegno supplementare. Al contempo, alcuni Stati membri sono in fase di acquisto di altri 10 aerei antincendio per rafforzare le rispettive flotte nazionali.

«In quest'epoca caratterizzata dalla crisi climatica, stiamo vivendo un momento storico per la protezione civile europea – dichiara Janez Lenarčič, commissario per la Gestione delle crisi – Man mano che le stagioni degli incendi boschivi diventano più lunghe, mortali e imprevedibili, continuiamo a lavorare instancabilmente per rafforzare i mezzi Ue di risposta agli incendi. L'annuncio odierno dimostra che l'Europa si impegna a rafforzare e approfondire questi sforzi. Desidero ringraziare tutti gli Stati membri con cui abbiamo collaborato per accelerare l'acquisto degli aerei antincendio di cui c'era così tanta necessità. Questa collaborazione ci consente di procedere in linea con la tempistica fissata dalla Commissione europea per l'acquisto di una nuova flotta permanente di aerei ed elicotteri antincendio».

Rafforzare le potenzialità europee di pronto intervento in caso d’incendio è fondamentale, ma in tempo di crisi climatica è la prevenzione la carta migliore da giocare. Ed è possibile farlo su più fronti.

Ad esempio investendo in ricerca, per simulare la propagazione degli incendi, stimare il grado di pericolo, vulnerabilità ed esposizione e supportare la prevenzione degli incendi e la mitigazione del rischio; oppure ancora usando le torri di comunicazione – come quelle messe in disponibilità da Inwit, in collaborazione sia con Legambiente sia col Wwf – per monitorare il territorio e cogliere in tempo ogni avvisaglia d’incendio.

Più in generale, come riassunto recentemente dal Wwf, i quattro principi sui quali sviluppare la strategia per affrontare il problema degli incendi sono: prevenzione degli incendi boschivi, tramite idonea gestione forestale e agricola del paesaggio al fine di renderlo meno infiammabile, effettuando un monitoraggio che possa individuare le zone a maggior rischio, ma anche tramite un approccio “dal basso verso l’alto” che sensibilizzi, responsabilizzi e renda le comunità locali protagoniste nella prevenzione promuovendo corrette pratiche ed abitudini; ripristino delle aree colpite dalle fiamme, quando necessario, con soluzioni “basate sulla natura”; assicurare i finanziamenti necessari a programmi e misure di prevenzione nonché ad integrarle nei piani di gestione del territorio, ad esempio riallocando parte delle ingenti somme ora destinate alla lotta attiva; miglior sinergia e dialogo fra tutti gli enti, settori e attori coinvolti nel problema a scala locale, nazionale ed internazionale, evitando separazione delle competenze anche in un’ottica di pianificazione integrata del territorio.

Redazione Greenreport

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