Legambiente e Inwit uniscono le forze per la prevenzione degli incendi boschivi
Un’estate fa la più diffusa associazione ambientalista d’Italia (Legambiente) e il primo tower operator nazionale (Inwit) hanno unito le forze per avviare un’innovativa attività di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico – ancora oggi attiva – in quattro aree naturali dell’Appennino centrale: il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco nazionale della Maiella, la Riserva naturale Zompo lo Schioppo e la Riserva naturale Monte Genzana Alto Gizio.
Una partnership che oggi si amplia, mettendo stavolta al centro degli sforzi congiunti la prevenzione degli incendi boschivi in Abruzzo.
Su 5 torri di telecomunicazione Inwit saranno infatti installati in totale 5 gateway e 9 telecamere smart, su cui è integrato un software di intelligenza artificiale in grado di rilevare tempestivamente gli incendi.
I primi territori coinvolti in questa nuova fase sono i Comuni abruzzesi di Pescasseroli (AQ), all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e di Pettorano sul Gizio (AQ), nella Riserva naturale regionale Monte Genzana Alto Gizio, nei quali è stata installata la tecnologia.
Seguiranno, entro il mese di agosto, le implementazioni del monitoraggio incendi nella Riserva naturale regionale Lecceta di Torino di Sangro (CH), nella Riserva naturale Bosco Don Venanzio a Pollutri (CH) e nel Comune di Civitella Roveto (AQ) per monitorare l’area della Longagna. Al contempo, appena dieci giorni fa una simile iniziativa è stata promossa da Inwit per la prevenzione degli incendi nei territori montani del Piemonte.
«I progetti di monitoraggio ambientale e degli incendi che stiamo portando avanti rappresentano un concreto esempio dell’integrazione della sostenibilità nel nostro business – spiega – ha dichiarato Michelangelo Suigo, direttore Relazioni esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Inwit – La realizzazione di queste attività conferma il valore per il territorio e il ruolo delle nostre infrastrutture digitali e condivise che, oltre ad abilitare il 4G e il 5G degli operatori, possono ospitare anche tecnologie diverse, offrendo più servizi integrati ed innovativi, in grado di contribuire attivamente anche alla tutela dell’ambiente e della biodiversità».
Si tratta di aspetti di primaria importanza per il nostro Paese dove, anche a causa della crisi climatica in corso, come certifica l’Ispra sono bruciati 1.000 kmq di bosco solo nell’ultimo anno.
La tecnologia Inwit contribuirà a prevenire questa strage di biodiversità. Il raggio d’osservazione delle torri di comunicazione è mediamente di 2 km intorno al punto di localizzazione, ma in determinati casi è possibile arrivare fino a 5 km, per un’area massima coperta di circa 80 km quadrati. Le apparecchiature sono in grado di funzionare anche in condizioni ambientali difficili e, grazie all’AI, di distinguere il fumo dei camini da quello degli incendi.
«La tecnologia – conclude Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – rappresenta una valida alleata nel monitoraggio e nella tutela dell’ambiente e della biodiversità. Negli anni sono cresciute le attività in cui le nuove frontiere tecnologiche unite allo sviluppo del digitale e dell’intelligenza artificiale danno un supporto sempre più strategico. I progetti di monitoraggio ambientale e degli incendi, che abbiamo avviato con Inwit, dopo quelli sulla qualità dell’aria, vanno proprio in questa direzione ed hanno al centro un tema delicato e con ricadute pesanti sui territori. Gli incendi, il più delle volte di origine dolosa, rappresentano infatti una piaga del nostro Paese come denunciamo da anni con il nostro rapporto annuale Ecomafia. Un fenomeno, portato avanti da persone senza scrupoli, che va fermato con azioni di prevenzione e politiche mirate su cui Governo, Regioni e Comuni devono intervenire in maniera sinergica, ma anche informando e sensibilizzando i cittadini, e avvalendosi dell’uso delle migliori tecnologie per rilevare tempestivamente i roghi e agire di conseguenza come propongono e stanno facendo in via sperimentale Inwit e Legambiente».