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Benzina sul fuoco: ripetere un’affermazione falsa sul cambiamento climatico la rende più credibile

E’ sufficiente a smuovere anche i più convinti sostenitori del cambiamento climatico
 |  Crisi climatica e adattamento

Secondo il nuovo studio “Repetition increases belief in climate-skeptical claims, even for climate science endorsers”, pubblicato su PLOS ONE da Yangxueqing (Mary) Jiang ed Eryn Newman dell'Australian National University (ANU), Katherine Reynolds dell’università di Melbourne e da Norbert Schwarz  dell’University of Southern California,  nella nostra era digitale la minaccia della disinformazione è dilagante e una ripetizione di una singola affermazione scettica sul cambiamento climatico sembra più vera persino ai più convinti sostenitori del cambiamento climatico.

I ricercatori australiani e statunitensi  hanno cercato di capire se ripetere e divulgare un'affermazione climatologica proveniente da una singola fonte aumenti la veridicità percepita diquell’affermazione, anche quando è in contrasto con le convinzioni del destinatario sui cambiamenti climatici. 

La Jiang, autrice principale dello studio, ha detto che «Sebbene i partecipanti allo studio fossero più propensi a credere alle affermazioni degli scienziati climatici rispetto a quelle degli scettici o dei negazionisti climatici, il potere della ripetizione ha un peso pericoloso. Oltre il 90% dei partecipanti allo studio sostiene la scienza climatica. Mentre i partecipanti percepivano le affermazioni allineate con gli scienziati del clima come più veritiere di quelle allineate con lo scetticismo climatico, entrambi i tipi di affermazioni sembravano più vere quando ripetute. Questo aumento della verità percepita dopo la ripetizione si è verificato anche per i gruppi fortemente preoccupati per il cambiamento climatico e quando le persone hanno potuto in seguito identificare che l’affermazione supportava l’altra parte».

Secondo la Jiang, «Le affermazioni scettiche sul clima potrebbero essere presentate insieme ai fatti scientifici in nome di un'informazione "equilibrata". Dare pari visibilità alle voci opposte fa sembrare che anche le prove e il numero di persone a favore di ogni punto di vista siano uguali. Ma la maggior parte, se non tutti, gli scienziati climatici concordano sul cambiamento climatico indotto dall'uomo. Sebbene un reporting equilibrato garantisca l'equità, non sempre fornisce un quadro accurato o utile e può gettare benzina sul fuoco».

Visto che dati recenti suggeriscono che l'89% delle persone in tutto il mondo desidera una maggiore azione politica sul cambiamento climatico, i ricercatori mettono in guardia dall'effetto insidioso della ripetizione nel rendere più credibili le argomentazioni climatologiche, il che, a sua volta, espone tutti al rischio di disinformazione.

La Jiang fa notare che «Quando abbiamo utilizzato le classificazioni dei partecipanti stessi, assicurandoci che potessero in seguito classificare un'affermazione come allineata con gli scettici, i nostri partecipanti che sostenevano la scienza climatica consideravano ancora più veritiere le affermazioni ripetute allineate con gli scettici. Il nostro studio dimostra che l'esposizione ripetuta a un'affermazione proveniente da una singola fonte è sufficiente a spingere i destinatari ad accettare l'affermazione ripetuta, anche quando i loro atteggiamenti sono allineati con la scienza climatica e quell'affermazione contrasta le loro convinzioni».

Per Newman, «I risultati mettono in luce la nostra vulnerabilità alla semplice ripetizione di affermazioni. Una sensazione di familiarità non è un indizio affidabile della verità negli ambienti digitali in cui bot e altri meccanismi possono portare a un'ampia diffusione di affermazioni false o fuorvianti. Se si esamina la letteratura più ampia, essere più intelligenti o più critici nell'analisi delle informazioni non sembra proteggere le persone dai cambiamenti di convinzione dovuti alla ripetizione. Questo dimostra l'importante ruolo della “salute” dell'ambiente informativo in cui operiamo. La conclusione è che dovremmo essere cauti nel ripetere informazioni false. Invece, ripetiamo ciò che è vero e ne accresciamo la familiarità».

Ma dallo studio pubblicato su PLOS ONE non arrivano solo  cattive notizie: la Jiang evidenzia che  «I partecipanti allo studio hanno valutato le affermazioni in linea con gli scienziati del clima come più vere quando venivano ripetute rispetto a quando non lo erano, il che implica che è utile ripetere le affermazioni che hanno un consenso scientifico, anche quando i destinatari sono già d'accordo con esse.  

Sono necessarie ulteriori ricerche per capire se la ripetizione di informazioni contro-attitudinali abbia effetti simili su altri campioni, come gli scettici climatici, che erano sottorappresentati nello studio. I ricercatori vogliono anche scoprire se la ripetizione di affermazioni fuorvianti può influenzare le persone che hanno convinzioni e atteggiamenti diversi su questioni come immigrazione, istruzione e assistenza sanitaria.

Redazione Greenreport

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