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Isde: il trasporto aereo sia ridotto e razionalizzato. Coordinamento tra i comitati contro i nuovi aeroporti

Ridurre il traffico su gomma, incentivare l'elettromobilità, il telelavoro, il trasporto su rotaia
 |  Crisi climatica e adattamento

La   prima Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo svoltasi a Firenze, un  convegno promosso dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International society of doctors for the environment)  è servita a  illustrare e proporre alla attenzione nazionale quanto secondo l’Isde e ormai dimostrato da  decenni  di ricerca scientifica: «Ovvero che il trasporto aereo contribuisce in modo rilevante ai cambiamenti climatici e che le strutture aeroportuali  con le connesse attività sono fonti consistenti di inquinamento ambientale e un rischio concreto per le popolazioni residenti in prossimità degli aeroporti e per gli stessi lavoratori di questo settore.

Il convegno è stato scandito dagli interventi di Gianni Tamino  dell'università di Padova su "Inquinamento ambientale, attività umane e cambiamento  climatico: le responsabilità anche del settore aereo", di Massimo Generoso, pediatra e presidente della sezione Isde di Firenze su " Inquinamento ambientale e salute in età prenatale e pediatrica",d i Antonella Litta,  responsabile scientifico del convegno,  con la relazione "Danno a salute e ambiente da trasporto aereo, le evidenze scientifiche a sostegno delle istanze dei cittadini e dei comitati in Italia e in  Europa" di Giuseppina Ranalli su  " Le emissioni degli aeromobili: composizione, quantitativi e misurazione degli inquinanti prodotti", di Sergio Luzzi sul problema dell'inquinamento acustico "Città sempre più rumorose: misurazioni dell'inquinamento acustico e normativa vigente".

L'intervento conclusivo è stato quello di  Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale che ha tenuto una s lezione magistrale su" Strumenti legali  ed azioni nelle vertenze di opposizione alla costruzione di nuove  strutture aeroportuali e all'ampliamento di quelle già esistenti nel quadro generale dello strapotere della finanza internazionale".

Una sessione del convegno è stata  poi dedicata  al confronto e allo scambio di esperienze  tra i  rappresentanti dei vari comitati che in Italia si impegnano per la riduzione dell'impatto ambientale delle strutture aeroportuali  e per evitare la realizzazione di nuovi aeroporti  e l'ampliamento di quelli già esistenti;  da questa sessione è nata la proposta di costituire una rete nazionale  di coordinamento tra i comitati di Ciampino, Treviso,  Orio al Serio, Napoli,  Bologna, Malpensa, Linate, Napoli, Prato, Firenze, Ampugnano  Viterbo e Carpenedolo.

Alla fine è stata approvata una mozione che  sarà inviata a breve a tutte le istituzioni competenti  e che chiede che: «L'intero sistema dei trasporti sia riconsiderato e rivisto quanto prima per tentare di ridurre il surriscaldamento del pianeta, tutelare la salute, gli ecosistemi, l'ambiente e garantire così un futuro di vita dignitoso e sufficientemente adeguato alle esigenze umane alle attuali e alle prossime generazioni;   il diritto alla salute, la tutela del territorio e quindi del patrimonio storico, artistico e paesaggistico, il rispetto delle leggi in materia ambientale e l'applicazione del principio di precauzione facciano da orientamento, vincolo e barriera ad ogni scelta di tipo economico-politico e infrastrutturale, ad ogni interesse di impresa che possa compromettere e contaminare beni comuni e fondamentali per la vita stessa come l'aria, l'acqua, il suolo e la salute delle popolazioni;  in Italia come nel mondo il trasporto aereo sia ridotto e razionalizzato;  non si consenta la realizzazione di nuovi aeroporti nel territorio italiano e si respingano i progetti di ampliamento di quelli già esistenti;  sia redatto un piano nazionale della mobilità che riduca il traffico su gomma, che incentivi l'elettromobilità, il telelavoro, il trasporto su rotaia, sempre nel rispetto delle peculiarità dei territori e dei diritti delle popolazioni interessate e che abbia la tutela dell'ambiente e della salute come elementi cardine»

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.