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Siccità persistenti in Europa: carenze idriche e raccolti a rischio

L’Italia tra le aree di Europa e Mediterraneo più colpite. E le previsioni di EDO JRC non sono buone
 |  Crisi climatica e adattamento

L'European Drought Observatory (EDO) ospitato dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea monitora costantemente lo sviluppo e l'impatto delle siccità in Europa e nel mondo e rispetto alla situazione attuale evidenzia che «L'Africa settentrionale è stata gravemente colpita dalla siccità negli ultimi sei anni, senza alcun segno di tregua quest'estate. L'Europa meridionale e orientale sono ora pronte per sfide simili, avendo già sperimentato due anni di condizioni di siccità persistente. Temperature superiori alla media e ondate di calore combinate con scarse precipitazioni stanno influenzando l'umidità del suolo e la crescita della vegetazione. Le previsioni stagionali suggeriscono che ciò continuerà, con condizioni più calde e leggermente più secche quest'estate, in particolare nell'Europa meridionale».

A luglio, in Europa diversi Paesi hanno dovuto affrontare condizioni di siccità critiche durante i primi dieci giorni del mese e questo fa seguito alle condizioni calde e secche del 2022 e del 2023 che hanno lasciato l'Europa meridionale e sud-orientale con gravi carenze idriche. 

L’EDO segnala la siccità agricola, durante la quale piante e colture mostrano segni di stress, in vaste aree della regione mediterranea e dice che «Questo sta colpendo in modo particolare l'Italia centrale e meridionale, la Spagna nord-occidentale, la Grecia e la Turchia centro-occidentale. Queste condizioni si stanno espandendo anche all'Ucraina, alla Romania e alla Russia meridionale. Nello stesso periodo, l'Europa centrale e occidentale ha registrato condizioni estive più umide della media, con alcune parti della Francia e della Germania costrette a fare i conti con condizioni eccessivamente umide, che possono anche danneggiare i raccolti a causa della muffa».

All'inizio di luglio, il Mediterraneo e vaste aree dell'Europa orientale e alcune regioni di Marocco, Algeria e Tunisia hanno dovuto affrontare condizioni del suolo più secche del solito, con  siccità prolungata e impatti significativi sulla vegetazione. Nel frattempo, anche le Alpi occidentali e le aree circostanti hanno subito effetti negativi sulla vegetazione, che potrebbero essere collegati a condizioni di umidità eccessiva, crescita vegetativa tardiva e semina ritardata.

L’EDO JRC evidenzia che «Informazioni provenienti da diverse fonti mostrano che in Sicilia, Italia, i bacini idrici sono al di sotto dei livelli di allerta, con volumi inferiori del 45% rispetto all'anno precedente. Il 25% dei comuni ha emanato regolamenti per il risparmio idrico poiché la siccità ha causato una perdita del 25% nella produzione agricola, colpendo gravemente agrumi, grano e vigneti, con danni economici stimati in 2,7 miliardi di euro. Gli animali bevono fango mentre i laghi si prosciugano e gli agricoltori sono stati costretti a macellare gli animali a causa della carenza di cibo e acqua».

A Cipro un'ondata di caldo ha causato la morte di due anziani, mentre la Turchia sta combattendo contro gli incendi boschivi e temperature che superano i 40° C.  Proprio a causa delle temperature pericolosamente elevate, il 17 e 18 luglio il ministero greco della cultura e dello sport della Grecia ha chiuso il sito dell'Acropoli di Atene dalle 12.00 alle 17.00, mentre l'Albania ha riprogrammato l'orario di lavoro dei dipendenti pubblici per evitare l'esposizione al caldo estremo.

Le prec visioni dell’EDO JRC per i prossimi mesi non sono tranquillizzanti: «E’ probabile che questi impatti continuino con condizioni più secche del normale previste tra luglio e settembre 2024 sulla penisola iberica, sulla Francia meridionale, sull'Italia centro-settentrionale, sulla Slovenia, sulla Croazia, sull'Ungheria, sulla Slovacchia, sull'Europa orientale, sulla Russia meridionale e sull'Africa settentrionale. Nel frattempo, sono previste condizioni vicine alla media o leggermente più umide della media per l'Europa settentrionale. La prolungata mancanza di precipitazioni nella maggior parte dell'Europa sud-orientale e dell'Africa settentrionale, insieme a temperature più calde della media, possono influenzare le portate dei fiumi e avere un impatto sull'agricoltura, sugli ecosistemi e sulla produzione di energia. Gestire attentamente le risorse idriche è essenziale per ridurre al minimo questi impatti negativi».

Redazione Greenreport

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