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Total rinuncia a trivellare l’Artico e alle sabbie bituminose

«E’ necessario per rispettare l’impegno 2° C dell’Accordo di Parigi»
 |  Crisi climatica e adattamento

Total ha pubblicato il rapporto “Integrer le climat à notre stratégie” che dovrebbe permettere al gigante energetico francese di rispettare l’Accordo di Parigi e che per questo comprende la riduzione degli investimenti e della produzione di petrolio delle sabbie bituminose e la rinuncia a trivellare l’Artico ed anche di dare un prezzo interno al carbonio. Nel rapporto la Total – che in Italia gestisce anche  i pozzi petroliferi lucani di Tempa Rossa, recentemente assurti alle cronache giudiziarie -  riconosce la necessità di cambiare la sua strategia per soddisfare l'accordo globale sul clima di  Parigi del 2015 e per collaborare a centrare almeno l’obiettivo del 2 gradi centigradi di aumento massimo delle temperature del pianeta.

“Integrer le climat à notre stratégie”  prevede la riduzione dell’impegno della multinazionale nelle sabbie bituminose canadesi (ormai fuori mercato)  e  di abbandonare definitivamente ogni progetto di esplorazione e sfruttamento di idrocarburi nella regione artica. Total si dichiara anche favorevole ad un prezzo per le emissioni di carbonio e annuncia che le sue emissioni sono diminuite del 19% rispetto al 2010 e si impegna a limitare le emissioni di metano. La multinazionale francese comunque sta utilizzando ed utilizzerà sempre meno carbone e più gas e punta a realizzare infrastrutture resilienti al cambiamento climatico.  Ma soprattutto Total vuole diventare leader dell’energia solare, costruendo anche nuove grandi centrali fotovoltaiche.

Un altro impegno che forse non piacerà molto ad ambientalisti e organizzazioni agricole è quello dell’amento della quota dei biocarburanti nel mix energetico della Total, anche se il rapporto parla di valorizzazione della biomassa di seconda generazione e di bioraffinerie. Inoltre la multinazionale punta a migliorare la sua efficienza energetica e a stimolare l’innovazione per ridurre i costi dell’energia.

John Coequyt, direttore per le politiche climatiche globali di Sierra Club, ha accolto bene il rapporto: «Sierra Club da il benvenuto ai nuovi cambiamenti nella politica della Total per soddisfare l'accordo climatico globale e ridurre il suo ruolo nella distruzione del clima. L’America e le nazioni del mondo non possono raggiungere da soli gli obiettivi della convenzione di Parigi, compagnie come la Total sono key players  nella transione mondiale, per abbandonare i combustibili sporchi. Anche se questo annuncio è in netto contrasto con le azioni a cui stiamo assistendo da parte di compagnie come ExxonMobil e Chevron, da solo non basta. L'unica vera strategia per affrontare efficacemente la crisi climatica è quello di accelerare la transizione per abbandonare i combustibili  sporchi e obsoleti e andare verso il 100% energia pulita e rinnovabile. Le smart companies riconoscono che, dopo Parigi, è scritto che per quella transizione è già nel mercato, tra i governi del mondo, e nell'opinione pubblica globale».

Redazione Greenreport

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