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L’Afghanistan colpito da devastanti alluvioni. Necessaria assistenza umanitaria urgente

Nell’Afghanistan dimenticato tempeste mortali con decine di morti e centinaia di senzatetto
 |  Crisi climatica e adattamento

I team delle Agenzie Onu e i loro partner umanitari in Afghanistan si stanno mobilitando in risposta alle fortissime tempeste di vento e alle inondazioni improvvise che hanno devastato le regioni orientali del Paese, provocando decine di vittime e la distruzione di centinaia di case.

Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha riferito che « Mentre le valutazioni sono in corso, i nostri partner umanitari hanno schierato 9 team mobili per la salute e la nutrizione, mentre i nostri partner sanitari hanno fornito forniture mediche all'ospedale regionale di Nangahar e all'ospedale di Fatima Zuhra».

Secondo l'United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA), «Il 15 e il 16 luglio, forti tempeste di vento, forti piogge e inondazioni improvvise hanno colpito diversi distretti delle province di Badakhshan, Kunar, Laghman, Nangarhar e Nuristan nell'Afghanistan orientale e nord-orientale, provocando 40 vittime e 251 feriti e ingenti danni alle infrastrutture. Mentre le valutazioni sono in corso, i primi rapporti indicano che almeno 734 famiglie necessitano di assistenza umanitaria urgente e che 573 case hanno subito danni o distruzioni. Il centro di accoglienza al valico di frontiera di Torkham, che funge da principale punto di ingresso per i rimpatriati afghani, è stato duramente colpito dalla tempesta e dalla pioggia. Le strutture per l'acqua, i servizi igienici e sanitari (WASH) e 400 tende sono state danneggiate o distrutte nel vicino campo di Omari. In tutte le province, i primi resoconti indicano che le esigenze urgenti delle famiglie colpite sono l'accesso a cibo, riparo, servizi sanitari e WASH. I rischi per la protezione e la salute sono ulteriormente esacerbati dal fatto che molte famiglie colpite dalle inondazioni si rifugiano all'esterno di case distrutte e danneggiate. I servizi di salute mentale e supporto psicosociale (MHPSS) sono necessari per le famiglie più colpite».

l’Afghanistan sembra essere stato completamente scordato e abbandonato dai Paesi occidentali che, dopo averlo occupato militarmente per anni delapidando migliaia di miliardi di dollari, lo hanno riconsegnato nelle mani dei Talebani. Infatti, Dujarric ha inoltre sottolineato «L'urgente necessità di finanziamenti aggiuntivi per sostenere le persone colpite. Ad oggi abbiamo ricevuto circa 720 milioni di dollari, ovvero meno di un quarto di quanto ci serve per l'appello umanitario di quest'anno da 3 miliardi di dollari per l'Afghanistan».

Il portavoce dell’United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR), Babar Baloch, ha fatto un Quadro terribile della situazione in un Paese che era già in ginocchio a causa delle guerre infinite e del cambiamento climatico: «Le forti inondazioni nelle regioni centrali e orientali del Paese che hanno causato almeno 40 morti, oltre 340 feriti e molti altri sfollati. Strade, ponti, case ed edifici pubblici sono stati danneggiati o distrutti. Queste cifre sono destinate ad aumentare man mano che i team di soccorso potranno raggiungere altre aree colpite. L’Afghanistan è tra i Paesi più esposti a condizioni climatiche estreme e disastri naturali, come siccità e tempeste. È anche uno dei meno preparati ad adattarsi all’impatto dei cambiamenti climatici, dopo quattro decenni di conflitti, insicurezza e instabilità. Le ultime inondazioni seguono le devastanti e improvvise alluvioni di maggio, che hanno colpito vaste aree dell’Afghanistan settentrionale, nord-orientale e occidentale, causando la morte e il ferimento di oltre 683 persone e danni alle infrastrutture, alle abitazioni e ai terreni agricoli».
In risposta alle ultime inondazioni e tempeste, team umanitari, tra cui l’UNHCR e organizzazioni partner quali WAW (Women for Afghan Women), sono stati dispiegati nelle aree colpite per determinare l’impatto, i bisogni umanitari e identificare le famiglie che necessitano assistenza. Molte aree sono ancora inaccessibili a causa del danneggiamento di strade e ponti.

Baloch ha evidenziato che «Secondo le prime stime, migliaia di persone sono state colpite nelle province di Nangarhar, Laghman e Kunar. Alcune delle aree più colpite si trovano in distretti con già un alto numero di sfollati afghani e rifugiati che hanno fatto ritorno nel Paese; qui l’UNHCR e le organizzazioni partner hanno fornito assistenza e servizi essenziali. L’UNHCR vuole rafforzare i servizi esistenti di supporto psicosociale e di salute mentale per le persone colpite dalle alluvioni. A coloro che potrebbero aver perso i documenti saranno offerti anche assistenza e servizi legali, tra cui il rilascio e il rinnovo dei documenti civili e la consulenza su questioni legate alle proprietà e i terreni. I nostri partner indirizzeranno le persone con problemi di protezione specifici, come la violenza di genere e la protezione dei bambini, per un ulteriore supporto. 8 team inter-agenzie sono state dispiegate nella provincia di Nangarhar per fornire assistenza umanitaria e sei nelle province di Laghman e Kunar, presente personale dell’UNHCR e del WAW. Altri team si recheranno nelle aree colpite nei prossimi giorni, mentre è in corso la valutazione complessiva in termini di danni e perdita di vite umane.  L’UNHCR ha preposizionato scorte di akit di soccorso d’emergenza che potrebbero essere distribuiti in base alle necessità e alle valutazioni».
Il portavoce dell’UNHCR ha concluso con un avvertimento alla comunità internazionale: « Queste recenti inondazioni stanno aggravando le vulnerabilità di comunità che già faticano ad accedere ai servizi di base.
L’Afghanistan rimane una delle più gravi crisi umanitarie del mondo, secondo il Piano di risposta e fabbisogno umanitario dell’Afghanistan si stima che in totale nel 2024 saranno 23,7 milioni le persone che avranno bisogno di aiuti nel Paese. Dall’inizio dell’anno, le Nazioni Unite stimano che più di 145.000 persone siano state colpite da disastri naturali in tutto l’Afghanistan, con 33 delle 34 province che sono state colpite da disastro naturale durante questo periodo. L’Afghanistan ha bisogno di attenzione e sostegno continui da parte della comunità internazionale. L’UNHCR e le altre operazioni umanitarie nel Paese rimangono gravemente sottofinanziate. Attualmente, le operazioni dell’UNHCR in Afghanistan sono finanziate solo al 44%».

E’ questo il Paese che anche l’Italia aveva giurato di non abbandonare nei giorni dell’ingloriosa ritirata da una guerra assurda e della quale nessuno sembra portare la colpa se non il popolo afghano. Eppure è da qui che vengono molti dei profughi che i nostri governi vorrebbero respingere nei mari e nei deserti. 

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.