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«I tre uomini più ricchi del mondo sono diventati più ricchi di 196 miliardi con Trump»
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Il nuovo corso della Casa bianca? Non ci sono solo i tagli alle politiche per il clima e ai programmi di aiuti internazionali. In questi tre mesi, i tre uomini più ricchi del mondo sono diventati più ricchi di 196 miliardi di dollari da quando Donald Trump è stato eletto. «Oligarchia», è il termine che usa Bernie Sanders: «196 miliardi di dollari per tre uomini in 99 giorni. Nel frattempo, il 60% degli americani vive andando avanti di stipendio in stipendio». Il senatore statunitense è intervenuto al Congresso sottolineando che non è solo l’oligarchia a dover far preoccupare, non è solo il fatto che le tre persone più ricche d’America possiedono oggi più ricchezza della metà meno abbiente della nostra società - 170 milioni di persone, non è solo il fatto che il divario tra i ricchissimi e tutti gli altri si sta allargando e che oggi abbiamo più disuguaglianza di reddito e di ricchezza di quanta ce ne sia mai stata. «È anche che stiamo assistendo a un rapido movimento, sotto il presidente Trump, verso l’autoritarismo. Sempre più potere in un numero sempre minore di mani. In questo momento Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, sta cercando di smantellare importanti agenzie del governo federale che sono state create per proteggere i bisogni delle famiglie lavoratrici e degli svantaggiati. Queste agenzie sono state create dal Congresso degli Stati Uniti ed è responsabilità del Congresso mantenerle, riformarle o eliminarle. Non è responsabilità del signor Musk. Ciò che Musk sta facendo è palesemente illegale e incostituzionale - e deve essere fermato».
Sanders ha citato gli attacchi ai giudici e le intimidazioni alla stampa da parte di Trump e sodali, per poi porre «una domanda molto semplice»: cosa vogliono davvero Musk, Trump e i loro compagni miliardari? Qual è il loro fine? «A mio avviso, la risposta non è complicata. Non è una novità. È ciò che le classi dominanti nel corso della storia hanno sempre voluto e hanno sempre creduto sia loro per diritto: più potere, più controllo e più ricchezza. E sono determinati a non permettere che la democrazia e lo stato di diritto intralcino il loro cammino. Per il signor Musk e i suoi compagni oligarchi, i bisogni, le preoccupazioni, le idee, i sogni della gente comune sono semplicemente un impedimento a ciò a cui loro, gli oligarchi, hanno diritto. Questo è ciò in cui credono veramente». Sanders ha poi ricordato gli ordini esecutivi che hanno già portato a ingenti tagli a programmi di aiuti nazionali e internazionali e ha aggiunto: «Gli oligarchi, con le loro enormi risorse, stanno facendo una guerra alla classe operaia di questo paese, ed è una guerra che intendono vincere».
Il finale è sotto il segno dell’esortazione, con il ricordo di tutte le battaglie condotte dal popolo americano che si ritenevano impossibili e che invece sono arrivate a meta. Indipendenza dall’Inghilterra, suffragio universale, fine della schiavitù, niente lavoro minorile, creazione di sindacati, dare alle donne controllo sui propri corpi, salario minimo, tutte battaglie giudicate impossibili, all’inizio. «In altre parole, come ci ha detto Nelson Mandela, tutto è impossibile finché non è fatto», ha chiuso il suo intervento Sanders.
Ora si tratta di vedere se e quando partirà, questa battaglia e, poi, se e quanto durerà. Perché il tempo, anche dal punto di vista della lotta alla crisi climatica, gioca un ruolo fondamentale. Come ci ha ricordato recentemente Oxfam, in 96 minuti un miliardario inquina più di un normale cittadino in una vita intera. E lasciando da parte jet privati vari, le emissioni prodotte in tre giorni di navigazione da un super-yacht equivalgono a quelle che una persona appartenente all’1% più povero del mondo produce in tutta la sua vita.
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