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Cecilia Sala è libera e in viaggio verso l'Italia

È stata rilasciata dalle autorità iraniane dopo tre settimane di carcere duro. Ma in tutto il mondo crescono le intimidazioni ai giornalisti, anche sul fronte ambientale
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È decollato stamani da Teheran l'aereo che riporta a casa la giornalista Cecilia Sala, dopo aver trascorso le ultime tre settimane di carcere duro in Iran, nelle prigioni di Evin.

«Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia – dichiara una breve nota di Palazzo Chigi – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il Presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa».

Nelle prossime ore e giorni sarà dunque la stessa Sala a poter documentare le circostanze che hanno portato al suo arresto. Nel Paese la reazione di è grande sollievo, dopo che lo stesso presidente Mattarella aveva dedicato alla giornalista un toccante passaggio nel discorso di fine anno alla nazione.

Sullo sfondo, resta una situazione di grande criticità per la libertà dell’informazione e la tutela dei giornalisti. Secondo i dati Unesco sono almeno 68 i giornalisti uccisi mentre facevano il proprio lavoro nel corso dell’ultimo anno, e a partire dal 2019 viene segnalato un aumento del 42% delle intimidazioni nei confronti di reporter che riferiscono di questioni ambientali.

Un rischio che riguarda purtroppo anche l’Italia, come testimonia la lettera inviata nei mesi scorsi alla Commissione Ue da Federazione nazionale della Stampa italiana (FNSI), European Movement International, International Federation of Journalists (IFJ), Media Diversity Institute Global e Obc Transeuropa, oltre al recente rapporto di Media Freedom Rapid Response (MFRR).

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.