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Dopo un ottobre dal caldo record, cresce il rischio di nuovi eventi meteo estremi

Anbi: «Cosa succederà quando le correnti d'aria fredda dal nord si scontreranno con il persistente caldo africano sull'area mediterranea? Il pericolo è una tropicalizzazione del clima»
 |  Acqua

Come documenta il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, la persistenza di un promontorio di alta pressione di matrice subtropicale sull’Europa centro-occidentale ha determinato temperature elevate su tutta l’Italia facendo registrare valori record per il mese di ottobre.

Nei giorni scorsi le temperature in Piemonte hanno raggiunto i 32,7°C, a Cime Bianche e sul Cervino in Valle d’Aosta sono state registrate «condizioni spaventosamente sopra la media», mentre in Lombardia la stazione di Milano-Brera, mostra – per la prima decade del mese – uno scostamento record di +7,7°C rispetto alla media.

In questo contesto anche la pioggia latita e che molti terreni sono inariditi e poco fertili, difficili da lavorare ed inadeguati ad accogliere le semine autunnali. Nei prossimi giorni si prevede invece un brusco abbassamento delle temperature e l’arrivo delle piogge, un assaggio di quello che si preannuncia un autunno rischioso sotto il profilo meteorologico.

«La domanda da porsi è sempre la stessa – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi di bonifica – Cosa succederà, quando le correnti d'aria fredda dal Nord si scontreranno con il persistente caldo africano sull'area mediterranea? Il pericolo è una tropicalizzazione del clima con accentuazione di eventi estremi, cui il territorio italiano e le sue comunità sono impreparati. Necessitano urgenti campagne informative alla popolazione per ridurre i rischi da comportamenti incauti in caso di violenti eventi naturali e, al più presto, un piano nazionale di efficientamento della rete idraulica e di infrastrutturazione del territorio».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.