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A Bagno di Gavoranno inaugurato il nuovo depuratore da 1,8 mln di euro

Renai (AdF): «Questo intervento è di grande rilievo per la comunità e il territorio e nasce dal patto di fiducia stretto con l’Amministrazione comunale»
 |  Acqua

È stato inaugurato il nuovo depuratore di Bagno di Gavorrano, grazie a un investimento da 1,8 mln di euro messo in campo da Acquedotto del Fiora, che amplia la potenzialità depurativa da 5.000 a 8.500 abitanti equivalenti.

«Questo intervento è di grande rilievo per la comunità e il territorio e nasce dal patto di fiducia stretto con l’Amministrazione comunale, che ringrazio per il sostegno e per la preziosa collaborazione – dichiara il presidente di AdF, Roberto Renai – in un’ottica di miglioramento costante del servizio offerto ai cittadini, di sostenibilità e di innovazione. Grazie a questa fiducia, negli ultimi tre anni nel Comune di Gavorrano abbiamo investito oltre 3 milioni di euro e sono già in programma altri 800mila euro tra interventi di bonifiche reti, manutenzione impianti, interventi di distrettualizzazione, depurazione. Dare risposte efficienti ed efficaci ai cittadini ed ai Comuni soci è la nostra priorità».

In particolare, l’intervento di miglioramento infrastrutturale e funzionale del depuratore di Bagno di Gavorrano, che serve gli insediamenti urbani di Gavorrano capoluogo, Filare di Gavorrano, Bagno di Gavorrano, Forni e della zona industriale di Bagno, ha consentito di proporzionare l’impianto ai carichi attuali e a quelli previsti, nonché a migliorare aspetti strutturali e gestionali.

La sezione biologica è stata convertita da impianto del tipo a fanghi attivi a biomassa sospesa in un processo a biomassa adesa a letto mobile, con specifiche sezioni di trattamento che garantiscono la rimozione spinta delle sostanze nutrienti e il controllo della carica batterica residua, efficientando così tutta la filiera del processo depurativo.

Si tratta dunque di un’importante investimento in un’ottica di economia circolare, che permette la depurazione e il potenziale riuso delle acque reflue; come da ogni altro processo industriale, dalla depurazione esiteranno però nuovi rifiuti (speciali), ovvero i fanghi di depurazione, che sarà necessario collocare in appositi impianti di gestione – come quelli previsti nel Polo di Scarlino che sta realizzando Iren – per chiudere davvero il cerchio.

Redazione Greenreport

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