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Anche in Lombardia, nonostante i nubifragi, resta un deficit idrico del 22%

Anbi, il rischio siccità si sta spostando nell'Italia centrale

Gargano: «Nel Lazio i Consorzi di bonifica e irrigazione si stanno posizionando in uno stato di preallerta»
 |  Acqua

In questi giorni la crisi climatica sta spaccando in due l’Italia, dove nubifragi e tornado al nord si sommano a caldo record nelle regioni del sud. E nel mezzo torna ad avanzare la siccità, come documenta l’Associazione nazionale che riunisce i Consorzi di bonifica (Anbi).

Il punto della situazione è stato fatto a Latina, dove si è tenuto un incontro fra i vertici del locale Consorzio di bonifica Lazio sud ovest e di Anbi regionale col presidente della commissione Ambiente del Senato, Claudio Fazzone.

«Senza allarmismi, ma nel Lazio i Consorzi di bonifica ed irrigazione si stanno posizionando  in uno stato di preallerta, adottando opportuni provvedimenti – informa Massimo Gargano, dg Anbi – Le portate dei fiumi ciociari sono in calo, ma lo stesso Tevere è ampiamente sotto media, così come delicata è la condizione dei laghi. Per questo, rilanciamo la richiesta di piani che, assieme all'efficientamento dell'esistente, provvedano a nuove infrastrutture idrauliche, in sintonia con l'ambiente come piccoli e medi invasi, indispensabili per aumentare la resilienza dei territori alla crisi climatica».

Una situazione che non riguarda solo il Lazio: basti pensare che, nonostante i nubifragi di questi giorni, anche la Lombardia registra ancora un deficit idrico del 22%.

Del resto il trend di lungo periodo parla chiaro. Nell’ultimo trentennio climatologico 1991-2020, in tutta Italia la disponibilità di acqua è già diminuita del 20%, rispetto al periodo 1921-1950. senza ridurre in modo drastico quanto rapido le emissioni di gas serra dovute ai combustibili fossili, rischiamo di perdere un altro 40-90% dell’acqua rimasta, entro la fine del secolo.

Redazione Greenreport

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