
Nell’Ue qualità dell'acqua "eccellente" in più dell'85% dei siti di balneazione

Secondo la nuova relazione annuale “State of bathing waters” dell’European environment agency (Eea) e della Commissione europea, «oltre l'85 % dei siti monitorati l'anno scorso ha soddisfatto i più rigorosi criteri dell'Unione europea in materia di pulizia ed è stato classificato di qualità "eccellente".
Insomma, per la relazione che include anche 300 siti monitorati in Albania e in Svizzera, «La stragrande maggioranza dei 21 831 siti di balneazione monitorati nei 28 Stati membri (per la precisione il 95,4 %) soddisfa i requisiti minimi di qualità previsti dalla normativa Ue». Secondo il direttore esecutivo dell'Eea. Hans Bruyninckx, «La relazione conferma che gli sforzi compiuti dagli Stati membri negli ultimi quarant'anni, soprattutto per quanto riguarda il trattamento delle acque reflue, hanno dato i loro frutti. Oggi la maggior parte degli europei può godere di acque di balneazione di qualità eccellente. Ma questo è solo uno dei numerosi fronti, dalla lotta all'inquinamento da plastica alla tutela della vita marina, su cui dobbiamo lavorare per migliorare la salute di mari, laghi e fiumi».
Ma L’Eea avverte che «La contaminazione fecale dell'acqua continua a costituire un rischio per la salute umana, in particolare nei siti di balneazione. Nuotare in spiagge o laghi balneabili contaminati può essere causa di malattie. Le principali fonti di inquinamento sono le acque reflue e le acque di drenaggio provenienti da aziende e terreni agricoli. Questo tipo di inquinamento aumenta in caso di forti piogge e inondazioni a causa della tracimazione delle fognature e del riversamento delle acque di drenaggio inquinate nei fiumi e nei mari. Tutti gli Stati membri dell'Ue, oltre all'Albania e alla Svizzera, monitorano i propri siti balneabili conformemente alle disposizioni della direttiva dell'Ue sulle acque di balneazione. La valutazione della loro qualità ai sensi della direttiva si avvale dei valori di due parametri microbiologici, enterococchi intestinali ed Escherichia coli. In base al tasso di batteri fecali rilevato le acque di balneazione sono classificate di qualità "eccellente", "buona", "sufficiente" o "scarsa". Se l'acqua risulta di scarsa qualità gli Stati membri devono prendere provvedimenti, ad esempio vietando o sconsigliando la balneazione, informandone il pubblico e adottando misure correttive».
L’Eea sottolinea che «La percentuale di siti che rispettano gli standard di qualità più rigorosi e possono fregiarsi della qualifica di "eccellente" è aumentata leggermente, passando dall'85,0% nel 2017 all'85,1% l'anno scorso. Nello stesso periodo è invece scesa dal 96% al 95,4% la percentuale dei siti balneabili di qualità minima, giudicata "sufficiente". Questo modesto calo è dovuto principalmente all'apertura di nuovi siti per i quali non sono ancora disponibili i dati relativi alle ultime quattro stagioni balneari, necessari per la classificazione ai sensi della direttiva. Nel 2018 sono stati 301 (ossia l'1,3%) i siti di balneazione in Ue, Albania e Svizzera le cui acque sono state ritenute di qualità "scarsa": si tratta di un dato leggermente inferiore a quello del 2017, in cui erano stati l'1,4%».
Ed è proprio l’Italia a essere il Paese Ue con più siti con acque balneabili di bassa qualità: 89 (erano 79) seguita da Francia (che passa da 38 a 50) e Spagna (che cala da 80 a 54).. Ma il nostro Paesi si piazza anche nella top ten dei Paesi Ue con il maggior numero di siti con acque eccellenti, due fenomeni che sembrano contraddittori e che invece dipendono dalla lunghezza delle nostre coste e dalla presenza di innumerevoli spiagge: il 25% di tutte le acque balneabili nell'Ue. Nel 2018, 4.987 su 5.539 dei siti balneabili italiani analizzati (il 90% media Ue 85%) risultavano con acque di qualità eccellente. Meglio di noi fa Cipro con il 99,1% di acque balneabili eccellenti, ma anche di Malta (98,9%i), Austria (97,3 %), Grecia (97%) e Germania (92,7%), mentre lasciamo indietro Spagna (87%), Francia (78,8%) e Svezia (72,7%),
Il commissario europeo per l'ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, ha concluso ricordando che «Le sfide che ci troviamo ad affrontare sono numerose. Ma dobbiamo anche celebrare i successi dell'Unione europea sul piano ambientale: uno di questi è la qualità delle acque balneabili in Europa, con cui siamo tutti familiari. Le analisi, la comunicazione, il monitoraggio e la condivisione delle competenze ci permettono di continuare a migliorare la qualità dei nostri siti di balneazione preferiti. Il nuovo riesame dell'attuazione delle politiche ambientali aiuterà gli Stati membri a imparare gli uni dagli altri come raggiungere e mantenere i livelli di eccellenza registrati durante il mio mandato. Desidero ringraziare l'Eea per il supporto nel migliorare questi livelli e per le informazioni che forniscono in modo così regolare e affidabile. E’ la loro affidabilità che ci permetterà di decidere a ragion veduta dove tuffarci quest'estate».
